In Francia non si parla più di “Ecotaxe”, ora gli autotrasportatori se la devono vedere con il “Pedaggio di Transito”. Sempre di un balzello si tratta e dunque si potrebbe pensare che la novità è poca cosa. Ma non è così.
Nell’adottare la nuova definizione – con un emendamento nell’ambito della votazione sulla legge di bilancio per il 2015 – il Parlamento di Parigi ha anche stabilito che il nuovo “pedaggio” valga per non più di 4 mila chilometri della rete francese di autostrade e strade; arterie individuate secondo un criterio quantitativo: sono quelle su cui si registra il transito di più di 2.500 mezzi pesanti (oltre le 3,5 tonnellate) al giorno. Dunque ben meno di quanto era previsto (15 mila chilometri) con l’Ecotaxe. Proprio per questo aspetto il movimento degli ambientalisti ha criticato l’iniziativa del Parlamento parlando di tassa al minimo.
Osservando la vicenda dall’estero, va aggiunto che le strade su cui si dovrà pagare il pedaggio di transito registrano una forte presenza del traffico internazionale. Ciò pur senza interessare gli assi stradali che collegano con l’Italia.
DOVE SI PAGHERÀ
La prima anticipazione della nuova forma di tassazione è stata data dal quotidiano regionale Ouest France di Rennes (molto diffuso nei dipartimenti dove fu forte la contestazione dell’Ecotaxe). Il giorno dopo il governo ha anticipato la notizia e quindi il Parlamento ha votato l’emendamento che ha introdotto il pedaggio di transito. Assieme alla notizia del nuovo balzello il quotidiano ha anche pubblicato la mappa dei tratti stradali su cui si pagherà il pedaggio stesso. Dalla cartina risulta che a essere interessata è soprattutto la parte centro settentrionale della Francia. Nella parte meridionale del paese vi sono brevi tratti nei pressi di Marsiglia, Nimes e Tolosa.
SISTEMA DI RISCOSSIONE DA DEFINIRE
Devono comunque essere messe a punto le modalità di riscossione del pedaggio in questione. La società Ecomouv (a capitale italiano) che aveva avuto l’appalto della riscossione della Ecotaxe attraverso una diffusa serie di infrastrutture disseminate sul territorio, deve essere indennizzata per il venir meno della sua ragione d’essere e solo in parte potrà recuperare con i pedaggi ciò che prevedeva di incassare. Comunque, da parte dello Stato si calcola che grazie all’introduzione del pedaggio di transito l’indennizzazione di Ecomouv potrà essere meno onerosa.
A proposito di aspetti economici della vicenda, è stato anche calcolato che passando dall’Ecotaxe al Pedaggio di Transito sui 4 mila chilometri in questione, per le casse dell’Erario gli introiti previsti passano da 1,1 miliardi di euro all’anno a non più di 550-560 milioni. Cosa che impone al governo francese di individuare ora altre entrate.
A proposito della società Ecomouv, nell’ambito delle discussioni per l’introduzione del pedaggio di transito al posto dell’Ecotaxe è stato confermato che lo Stato entrerà nella società per poter seguire meglio l’attività e le modalità di riscossione.
FUNZIONAMENTO
Nel varare il pedaggio di transito al posto dell’Ecotaxe, il governo di Parigi ha anche fornito una illustrazione di come funzionerà il pagamento del nuovo balzello. Tutto si baserà su una “scatola nera” con collegamento GPS di cui dovranno essere dotati i mezzi oltre le 3,5 tonnellate. Il dispositivo calcolerà i chilometri percorsi in base alla posizione rilevata, stabilendo così l’importo del pedaggio, in base a tariffe a chilometro dipendenti dal livello delle emissioni e del numero di assi dei veicoli. Il valore medio del balzello – secondo il governo – è di 13 centesimi di euro a chilometro. Gli autotrasportatori potranno mettere in fattura il costo del pedaggio, secondo una percentuale del 2% (con il regime dell’ecotaxe tale percentuale era del 5,2%).
(credit photo: Ouest France)