La Francia volta pagina sull’ecotassa. Dal 1° gennaio 2015, infatti, i veicoli sopra le 3,5 tonnellate pagheranno un pedaggio su circa 4.000 km di strade e autostrade su cui transitano in media circa 2.500 camion al giorno, ma sarà tutt’altra cosa rispetto alla prima formulazione. Innanzi tutto cambia l’estensione della misura, ridotta in confronto alla prima ipotesi di circa un quarto (4.000 km, come detto, rispetto agli oltre 15.000) e si concentrerà in particolare sui grandi assi di collegamento internazionale, vale a dire quello verso il Regno Unito e quello verso la Spagna. La cartina con le strade interessate a pedaggio (pubblicata su Le Monde) la trovate nella galleria fotografica.
Inoltre, buona parte delle strade della Bretagna, la regione che più aveva protestato contro l’ecotassa, non saranno interessate dal pedaggio, così come saranno esonerati i trasporti agricoli e quelli di prodottilattiero-caseari.
Ma novità ci sono anche per quanto riguarda l’intensità del pagamento, che sarà modulato in base alla percorrenza complessiva del veicolo, al numero degli assi, al livello delle emissioni, partendo da una base quantificata in 0,13 euro al chilometro. In questo modo il governo francese punta a incassare circa 500 milioni di euro ogni anno, ovviamente anche questi ridotti rispetto all’ipotesi iniziale. Da sottolineare che le modalità di pagamento non avverranno più attraverso i portali, ma attraverso dei dispositivi GPS già peraltro previsti con il vecchio sistema.
Per giungere alla soluzione descritta il governo francese ha dovuto affrontare in maniera diretta la partita con Ecomouv, il consorzio incaricato dello sviluppo e della gestione del sistema, partecipata al 70% da Atlantia, la capogruppo di Autostrade per l’Italia. Partita che ha visto sostanzialmente la vittoria del consorzio che si vede sollevato da rischi finanziari in quanto lo Stato francese gli riconosce un credito di 850 milioni e gli riconferma un contratto per un decennio. Anche se il premier transalpino, Manuel Valls, ha dichiarato che intende revisionare il contratto anche per consentire allo Stato di partecipare al consorzio stesso, tramite un aumento di capitale.
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ecco le strade interessate dal pedaggio