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Ecco come l’Emilia-Romagna intende ripulire autotrasporto e logistica

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L’Emilia-Romagna ha vissuto nell’ultimo anno troppo proteste e trope situazioni di sfruttamento del lavoro legato al trasporto e alla logistica. Ecco perché la Regione ha approvato una legge – la 12 maggio 2014, n 13 – che intende proprio la legalità e la responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio e della movimentazione delle merci.

In linea generale l’Emilia Romagna si impegna a promuovere iniziative di educazione alla legalità, a intervenire nella formazione e a supportare progetti di potenziamento delle attività ispettive.

Si prevede, inoltre, la nascita di un elenco di merito di imprese attive nei settori di interesse della legge; l’iscrizione a tale elenco, su base volontaria, è subordinata al possesso di particolari requisiti (tra cui la regolarità contributiva) e potrà essere assunta quale criterio di valutazione nella redazione di bandi finalizzati all’erogazione di contributi, nonché quale presupposto per ulteriori misure premiali definite dalla Regione.

È inoltre istituita la Consulta regionale per la legalità e la promozione della responsabilità sociale deputata a formulare valutazioni, osservazioni e proposte nonché ad attuare la vigente disciplina; a tale Consulta partecipano anche rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle imprese.

Per quanto riguarda la parte specificamente dedicata all’autotrasporto, la legge prevede che la Regione adotti misure finalizzate ad assicurare la circolazione delle informazioni e dei dati per i controlli e il monitoraggio della regolarità del trasporto, nonché verifichi le principali criticità emerse in tema di illegalità, al fine di proporre misure di promozione della legalità.

Sempre la Regione funge da osservatorio nel settore dell’autotrasporto di merci, svolgendo diverse attività quali l’acquisizione di informazioni e di dati, la rilevazione dei flussi finanziari delle imprese, la segnalazione agli enti di controllo competenti nonché la diffusione di buone pratiche e la ricerca.

Per lo svolgimento di tali attività, la Regione mette a disposizione un sistema informativo per la condivisione di dati utili al controllo della legalità nel settore.

L’art. 13 della legge è dedicato al trasporto di materiale derivante da attività estrattive. Per essere inserite nel sistema informativo, le imprese che operano in tale comparto devono comunicare alla Regione i dati identificativi dei mezzi che utilizzano. I soggetti che chiedono l’autorizzazione all’attività estrattiva sono tenuti a verificare che le imprese di autotrasporto con cui concludono contratti abbiano comunicato alla Regione i dati specificati. Qualora emergano omissioni o irregolarità, l’ente competente può disporre la sospensione dell’attività estrattiva da un mese a sei mesi.

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