L’ecobonus? Una bella esperienza, salpata in Italia, apprezzata in Europa e in parte naufragata per cavilli aggravati dalla crisi. Ma in ogni caso non è da archiviare. Anzi. Tommaso Affinita, amministratore delegato di Rete Autostrade Mediterranee, ha tutta l’intenzione di rilanciare e di trasferire l’esperienza italiana su una scala europea. E anche di cancellare quel termine «bonus» per adottare un molto più efficace e modaiolo «green incentive».
Di cosa si tratta nello specifico?
Affinita, intervendo a Ischia al Grimaldi Euromed, ha chiarito innanzi tutto che:
– il progetto green incentive non vedrà coinvolta soltanto l’Italia, ma anche altri quattro paesi, vale a dire Francia, Spagna, Polonia e Finlandia;
– sempre il progetto sarà riferito al più generale programma Magellano 2020, che sarà presentato ufficialmente nel prossimo mese di dicembre nell’ambito del call for proposal delle Reti Ten-T;
– nella nuova formulazione il sostegno finanziario potrà essere destinato, in base alle singole scelte di ogni Stato, a trasportatori, all’armatore o alla compagnia marittima in base a valutazioni di natura ecologica, vale a dire potrà premiare un terminal portuale virtuoso, oppure un armatore che sceglie per alimentare i motori delle proprie navi con carburanti più ecologici o ancora un progetto di trasporto intermodale.
Potrà funzionare? I dati dei traffici attuale sembrerebbero fornire risposte positive. Negli ultimi quattro anni, infatti, a fronte di un calo del traffico viario del 17,5%, quello marittimo è aumentato del 4,3%. E più in generale i traffici combinati strada-mare sono cresciuti dell’8%. Insomma, la domanda c’è. Adesso bisogna farla lievitare.