È possibile richiedere otto diverse autorizzazioni e versare ogni volta il relativo obolo per percorrere qualche centinaia di chilometri? Il paradosso dei trasporti eccezionali in Italia – contrariamente a quanto accade in altri paesi europei – è tutto in questa domanda. Una possibile risposta arriva dalle Regioni e in particolare dalla presidente del Friuli Venezia Giulia che, intervenendo (in collegamento esterno) al Convegno Nazionale sui Trasporti Eccezionali in corso a Piacenza venerdì 27 settembre, ha ipotizzato la creazione di «uno sportello unico regionale per il rilascio delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali».
Per la precisione la presidente Serracchiani, raccogliendo l’invito di Sandra Forzoni, segretario nazionale A.I.T.E., che nella relazione introduttiva aveva parlato della necessità di sburocratizzazione per dare competitività al settore, anche attraverso strumenti che facilitino il rilascio dei ‘nulla osta’ al passaggio dei trasporti eccezionali, ha indicato la volontà di portare in capo a “FVG Strade spa” le competenze sul sistema viario, riconducendo quindi a questa società anche il rilascio delle autorizzazioni: una sorta di sportello unico che possa facilitare gli imprenditori nello svolgimento di questo tipo di trasporti.
In Friuli Venezia Giulia, infatti, anche nel quadro del superamento delle Province, per evitare l’attuale frammentazione nella gestione e manutenzione delle strade, si sta riconducendo tutto il sistema della viabilità regionale a un unico interlocutore. E questa non potrà che produrre conseguenze positive anche sul regime delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali. E se altre Regioni facessero altrettanto?