Il ministero dei Trasporti lo aveva promesso, sia per bocca del ministro Danilo Toninelli (nel corso dell’assemblea di Confartigianato Trasporti) sia attraverso le parole del vice ministro Edoardo Rixi (durante i confronti avuti con le associazioni di categoria). Ed effettivamente dopo qualche mese di attesa, la promessa di riportare le deduzioni fortettarie per le spese non documentate ai livelli del 2016 è stata effettivamente mantenuta. E per questo le associazioni di categoria degli artigiani, tra i principali destinatari di questa misura, saranno particolarmente soddisfatte. Proprio oggi infatti il ministero dell’Economia ha comunicato che nella legge n. 136 del 17 dicembre 2018 (quella di conversione del D.L. 23 ottobre 2018 n. 119, anche noto come decreto Fiscale) compare un art. 23 con cui viene aumentata la dotazione finanziaria relativamente alle misure agevolative a favore degli autotrasportatori per il 2018. Il comunicato non dice effettivamente di quanto aumenta la dotazione, ma specifica che, rispetto ai trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa, «la deduzione forfetaria per le spese non documentate relativamente al periodo d’imposta 2017, passa dai 38,00 euro, precedentemente previsti, a 51,00 euro». E anche per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, la deduzione è pari al 35 per cento di quanto riconosciuto per i medesimi trasporti oltre il territorio comunale.
Queste deduzioni, come sempre, sono da indicare nei quadri RF e RG dei modelli Redditi PF e SP 2018, utilizzando, rispetto al rigo RF55, i codici 43 e 44 e, rispetto al rigo RG22, i codici 16 e 17, relativi rispettivamente alle deduzioni per i trasporti interni al Comune e a quelle esterne. L’Agenzia delle Entrate ha già fatto sapere che i contribuenti potranno fruire dei nuovi maggiorati importi presentando all’Amministrazione finanziaria una dichiarazione integrativa.
A questo punto, se il governo è riuscito a trovare nelle pieghe di bilancio i milioni necessari a riportare il livello delle deduzioni forfettarie in linea con le aspettative delle imprese, da più parti si attendono che lo stesso sforzo venga fatto anche per ricostituire quel Fondo per il rinnovo del parco veicolare, venuto a galla e quindi inabissatosi nel corso della tormentata approvazione della legge di bilancio, ma sul quale gli stessi rappresentati dell’esecutivo avevano sempre espresso parere favorevole.
Una ventata di ottimismo, al riguardo, arriva da Confartigianato Trasporti, il cui presidente, Amedeo Genedani, riconosce «al ministro e al viceministro di avere mantenuta ferma la volontà di aiutare le imprese artigiane» e si dice convinto che il loro «atteggiamento responsabile e consapevole porterà altri buoni risultati per la categoria degli autotrasportatori di cose per conto di terzi».
Rimane, almeno apparentemente, un piccolo giallo: i 26,4 milioni che il governo aveva stanziato per aumentare le deduzioni dovevano portarne l’importo a 41 euro (secondo i calcoli più pessimistici) e a 46 euro (secondo le visioni più rosee). In che modo, adesso, si arriva fino a 51 euro? La risposta più credibile è quella che arriva dalla moria delle imprese, visto che negli ultimi anni il numero di aziende attive e in particolare quelle di dimensioni più piccole, è andato fortemente contraendosi. Ragion per cui andando a dividere la stessa torta per un numero più esiguo di persone si è riusciti a soddisfare tutti.