La messa in mora del ministro Paola De Micheli è finita. Visto il suo silenzio e la mancata convocazione delle associazioni dell’autotrasporto per discutere i problemi del settore, il Comitato esecutivo di Unatras, riunitosi oggi a Roma, ha autorizzato il presidente Amedeo Genedani a proclamare il fermo nazionale dei servizi dell’autotrasporto. Di fatto, cioè, lo ha invitato a intraprendere la procedura richiesta dal codice di autoregolamentazione e quindi a fissare anche una data per la protesta. Diciamo quindi che il fermo ci sarà – come recita esplicitamente il comunicato di Unatras – a meno che non « si riaprisse il dialogo in tempi brevi».
Vista dall’esterno, cioè, appare evidente che le associazioni dell’autotrasporto non hanno alcuna intenzione, a maggior ragione in questa fase, di andare allo scontro e sperano di poterlo evitare. Ma è ovvio che, affinché questo avvenga, è necessario ottenere una risposta e quindi una convocazione nella quale poi instaurare una trattativa utile a chiarire, in particolare, la questione inerente il «taglio del rimborso delle accise» e le altre legate a una serie di norme attese da tempo, in quanto «frutto di precedenti intese», relative all’istituzione del fondo per il rinnovo del parco veicolare, al rispetto dei tempi di pagamento e alla pubblicazione dei costi di esercizio per la regolarità del mercato.
La parola «fermo» ovviamente ha natura elettrizzante e quindi potrebbe anche accendere dei «focolari di protesta incontrollabili», rispetto ai quali però – si puntualizza nel comunicato – «le associazioni dell’autotrasporto nulla potranno».