Nella legge di Bilancio spunta, tramite emendamento, un fondo per il rinnovo dei veicoli pesanti più inquinanti. E l’autotrasporto si trova unito e compatto (una volta tanto), nel giudicarlo positivamente. Il vicepresidentePaolo Uggèricorda che «Conftrasporto ha più volte sostenuto la necessità di avviare meccanismi premianti per chi investe nel rinnovo veicolare. Le ragioni sono evidenti esigenze di salvaguardia ambientale, da un lato, e altrettanto evidenti esigenze di far viaggiare le merci dall’altro senza ostacolarne la libera circolazione con misure penalizzanti, come sta avvenendo ad esempio nel Bacino Padano. Ben venga, quindi, il fondo inserito nella manovra, che accogliamo ovviamente con favore. L’auspicio è che, oltre alle misure ad hoc, si arrivi a una più complessiva politica di incentivi per coloro che utilizzano mezzi meno inquinanti».
Anche per CNA-Fita il fondo è estremamente positivo perché – si legge in una nota – «il rinnovo dei beni strumentali per l’impresa di autotrasporto, oltre a contribuire alla riduzione dei costi (minori consumi di carburante e minori costi di manutenzione), si traduce in un beneficio dei costi esterni e della collettività tutta». Anche CNA Fita ribadisce che «le sole restrizioni alla circolazione, senza tenere conto delle condizioni di difficoltà in cui versano una gran parte di imprese di autotrasporto, non possono ottenere il fine condiviso di un minor impatto ambientale». L’associazione presieduta da Patrizio Ricci ricorda pure che nell’attuale parco circolante i veicoli euro V ed euro VI che risulterebbero esentati da restrizioni, sono soltanto il 13,81 %, 99.869 mezzi su in totale di 722.921 veicoli industriali «Per promuovere il ricambio del “residuale” 86% – conclude la nota – che dispone di veicoli euro 4 e inferiori occorre che misure come quelle previste dall’emendamento siano accolte dal nostro Parlamento».
Da Confartigianato Trasporti «è necessario puntare con decisione sulla istituzione di un fondo nazionale pluriennaleche finanzi un piano di incentivi per la sostituzione degli attuali camioncon veicoli a basse emissioni, più sicuri e tecnologicamente innovativi, con l’obiettivo di una transizione graduale e completa nel lungo periodo, che permetterebbero di raggiungere oltre l’80% di riduzione degli agenti inquinanti. Di questo si avvantaggerebbe l’ambiente, i cittadini e tutto il sistema economico che utilizzerebbe trasporti a basse emissioni e dotati dei più innovativi standard di controllo e sicurezza, grazie ai quali si sarebbe evitata la tragedia del tir esploso a Bologna».