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Confronto governo-autotrasporto: «Il vero nodo è il temuto e annunciato taglio delle accise»

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L’autotrasporto incontra il governo, ma forse in questo caso la vera notizia è che l’autotrasporto, prima di questo incontro e a dispetto delle premesse, torna a confrontarsi con una tensione il più possibile unitaria. Perché stamattina, prima che i rappresentanti delle associazioni di categoria fossero ricevuti dal viceministro Edoardo Rixi, le associazioni aderenti a Unatras si sono riunite e, seppure con i tradizionali distinguo, hanno stilato un elenco di richieste da avanzare unitariamente al rappresentante del governo. Va detto che Rixi di fronte a un tale imponente cahier de doléances si è mosso con abilità ed equilibrio, promettendo quanto più possibile, salvo rinviare ogni conferma a un confronto con il ministro Danilo Toninelli, il quale poi dovrà confrontarsi con chi è chiamato a mettere insieme i numeri da iniettare nella legge di Bilancio. Così ha detto che si impegnerà   ad aggiungee qualche euro alla detrazione delle spese non documentte degli artigiani, ha confermato le risorse finanziarie pubbliche concesse negli ultimi anni all’autotrasporto, ma si è detto anche disponibile a ripubblicare i costi minimi della sicurezza (misura svincolata da necessità finanziarie) e a recuperare  30-40 milioni già stanziati, ma rimasti inutilizzati nelle precedenti stagioni.

Ma è subito apparso chiaro che la partita decisiva, quella su cui l’autotrasporto ha posto un argine invalicabile, è il taglio ai rimborsi delle accise, misura inclusa da più fonti nei giorni scorsi tra i possibili strumenti di copertura della manovra in corso di definizione. Qualcuno, nel corso dell’incontro, ha mostrato a Rixi alcuni post apparsi nei mesi scorsi sui social network, in cui il vice ministro si diceva apertamente contrario a un’ipotesi di taglio dei rimborsi delle accise. E il rappresentante genovese del governo ha ribadito la propria posizione, assicurando che farà il possibile per scongiurare una tale sforbiciata. Ma è chiaro che la partita si giocherà altrove e che quindi non esistono garanzie in tal senso. D’altra parte lo stesso Rixi ha cercato di prendere in contropiede i rappresentanti delle associazioni di categoria, ricordando che la partita sul futuro dell’autotrasporto non può essere giocata esclusivamente intorno alla conferma o alla riduzione delle risorse, ma dovrebbe piuttosto costruirsi nell’individuazione di un progetto strategico in grado di rilanciare l’intero autotrasporto.

E proprio a questo scopo Rixi ha avanzato l’ipotesi di dividere i temi all’ordine del giorno su più tavoli, separando quelli attinenti alle questioni normative da quelli focalizzati alle formule di miglioramento degli incentivi, quelle legate alla sicurezza stradale da quelle attente a individuare le modalità con cui arginare la concorrenza delle imprese estere e a potenziare le capacità competitive di quelle nazionali.

In più accanto a questi tavoli se ne aprirà un altro, proposto dalla presidente del Comitato Centrale dell’Albo dell’Autotrasporto, Maria Teresa Di Matteo, concentrato nella valutazione degli impatti prodotti dalle nuove tecnologie e dall’automazione sui livelli occupazionali e più in generale sull’organizzazione del settore.

«Abbiamo apprezzato gli impegni espressi dal viceministro – ha commentato il presidente di Fiap, Massimo Bagnoli – ma non per questo ci possiamo dire soddisfatti. Ci vorrebbe un segnale positivo, per lo meno rispetto a quelle manovre, come per esempio la pubblicazione dei costi minimi, in cui non ci sono in ballo risorse economiche e in cui tutto quindi si gioca sulla volontà».

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