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Arcese Trasporti, la Corte d’appello reintegra gli autisti licenziati

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Festeggia il sindacato SBM nella vicenda dei licenziamenti di Arcese Trasporti. Ieri pomeriggio la Corte di Appello di Trento ha riformato in meglio la sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Rovereto nel gennaio 2018 contro i 49 licenziamenti che Arcese Trasportiaveva effettuato il 23 luglio 2015 per riduzione di personale.

Se infatti il Tribunale di prima istanza aveva stabilito che i lavoratori avevano diritto al risarcimento del danno da licenziamento illegittimo, con la sentenza d’appello i licenziati si sono visti riconoscere il reintegro nel loro posto di lavoro

Con questa decisione i giudici hanno sancito dunque l’illegittimità di tutti i licenziamenti del 2015 da parte della Arcese. Di conseguenza una trentina di autisti dovranno essere riammessi alle loro funzioni (i rimanenti hanno transato con un accordo durante il giudizio di 1° grado).

Il sindacato SBM, patrocinatore della causa contro l’azienda di Arco, così commenta: «Dopo tre anni di dura lotta giudiziaria riteniamo che giustizia sia stata fatta contro la vergogna dei licenziamenti di Arcese Trasporti, peraltro avallati dalla triplice CGIL-CISL-UIL. Ora attenderemo la pubblicazione del testo integrale della sentenza che verrà diffusa nei prossimi giorni».

SBM sta valutando anche la possibilità di denunciare l’assessore all’economia della Provincia di Trento, Alessandro Olivi, alla Procura della Corte dei Conti. SBM si riferisce al contratto di lease back stipulato tra la Provincia, rappresentata dalla propria finanziaria, e Arcese per un finanziamento pubblico di circa 20 milioni di euro in cambio del mantenimento di 791 lavoratori nell’unità produttiva di Arco e la costruzione di uno scalo intermodale a Mori: «Ma l’Arcese non ha mai mantenuto i 791 lavoratori nella provincia di Trento – contesta il sindacato – né ha mai costruito lo scalo intermodale di Mori. Eppure il contratto di lease back e i 20 milioni di euro pubblici li ha percepiti».

Infine i sindacalisti attendono il testo della sentenza della Corte d’Appello di Trento per valutare la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovereto in relazione ai discutibili bilanci presentati da Arcese Trasporti a sostegno del licenziamenti «… che sono appunto effetto delle notizie di bilancio errate, in frode alla legge, per far accertare se esistano reati di falso in bilancio e false dichiarazioni fiscali e i reati connessi».

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