È morto questa mattina l’ex amministratore delegato di FCA, nell’Ospedale universitario di Zurigo, dove era ricoverato dal 27 giugno scorso per un intervento alla spalla. Successivamente le sue condizioni si erano aggravate in seguito a “complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria”, tanto che non avrebbero consentito più al manager di “riprendere la sua attività lavorativa”.
Nato a Chieti, a 14 anni si trasferisce con la famiglia in Canada e qui consegue tra lauree – filosofia, economia, giurisprudenza – 66 anni compiuti da poco, 66 anni compiuti da poco, Sergio Marchionne avrebbe lasciato le redini del gruppo nella primavera del prossimo anno. Entrato in Fiat pochi giorni dopo la morte di Umberto Agnelli nel 2004, sino a sabato scorso – quando il consiglio di amministrazione di FCA ne ha deciso la rimozione degli incarichi (conferiti a Mike Manley, già responsabile del marchio Jeep) – il manager italo-canadese ha lavorato incessantemente per risanare l’azienda automobilistica torinese che in quegli anni navigava in pessime acque, rilanciandola a livello internazionale anche grazie all’acquisizione nel 2009 della statunitense Chrysler.
John Elkann, presidente della holding Exor e di FCA, ha espresso in poche righe il suo pensiero: «È accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato. Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler. Rinnovo l’invito a rispettare la privacy della famiglia di Sergio».
foto di archivio