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«O fatti o fermo»: Genedani chiede al governo di confermare i 51 euro di deduzioni forfettarie

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Il problema è semplice: riuscire a mettere a fuoco quelle questioni che, per chi non le vive sulla propria pelle, sembrano secondarie, ma dall’interno diventano quasi motivo di sopravvivenza. La questione di cui parliamo è quella delle deduzioni forfettarie sulle spese non documentate relative ai trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore, ormai una sorta di tormentone estivo che, con una certa regolarità, si ripresenta prima delle vacanze estive. Perché d’estate, per la precisione entro la fine di giugno, andrebbero pagate le imposte relative ai redditi maturati nel 2017, ma prima di questa data bisognerebbe appunto sapere l’importo da imputare a deduzione per le spese non documentate. E questa quantificazione viene comunicata tramite una circolare dell’Agenzia delle Entrate che però quest’anno – ormai siamo al 9 luglio – non è stata ancora diffusa. Con la conseguenza che, senza la comunicazione il versamento delle imposte va spostato più avanti pagando una piccola (ma comunque ingiustificata) percentuale di incremento.

Per quale ragione la comunitazione dell’Agenzia è così in ritardo? Difficile rispondere. Forse dimenticanza o più semplicemente indifferenza. Soltanto che, come in un appuntamento in cui qualcuno non si presenta, chi troppo attende alla fine si innervosisce: prova a contattare il suo interlocutore uno, due, magari tre volte, ma alla fine perde la calma. Ed è quanto sta accadendo all’autotrasporto che, stanco di attendere, adesso concede un ultimatum al governo: «Ci aspettiamo che il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ci convochi con la massima urgenza e prenda in considerazione le richieste dell’autotrasporto – afferma il presidente di Confartigianato Trasporti e Unatras, Amedeo Genedani – attivandosi per evitare il fermo che, in mancanza di atti concreti, sarà attuato dalle imprese già nelle prossime settimane».

Gli atti concreti, almeno rispetto alle deduzioni forfettarie, secondo Genedani sono presto dette: «È necessario che vengano mantenuti e confermati gli importi delle deduzioni in 51 euro per i viaggi fuori Comune e 17,85 all’interno del Comune, così come atteso da tutta la categoria, poiché altrimenti significherebbe mettere in grave difficoltà decine di migliaia di imprese che per i redditi dello scorso anno hanno già fatto affidamento su queste misure». 

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