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Tachigrafi manomessi: quattro denunce nel ragusano

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Stretta di vite della polizia stradale di Ragusa sul mondo dell’autotrasporto e in particolare sul rispetto dei tempi di guida. Una stretta durata due settimane, nel corso delle quali sono state denunciate quattro persone, due autisti e due titolari di imprese di autotrasporto, per aver commesso il reato previsto dall’art. 437 del codice penale, consistente nella «rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro». La denuncia è partita a seguito del rinvenimento su un veicolo di congegni elettronici in grado di bloccare le registrazioni del tachigrafo digitale.

Per la precisione la prima denuncia è scattata a Vittoria quando gli agenti hanno fermato un veicolo di una ditta campana il cui titolare, in passato, era già stato denunciato due volte (insieme a due autisti) per lo stesso reato. Dopo aver rilevato che il tachigrafo segnalava l’autista in riposo, malgrado fosse alla guida, gli agenti, cercando con più attenzione altri dettagli, si imbattevano prima su una scheda elettronica e poi, all’interno del vano motore, su un pulsante sistemato per governare un sensore, in grado entrambi di alterare i dati. In questo caso, oltre al titolare della ditta, è stato denunciato anche l’autista, sequestrato il veicolo e ritirata la patente.

Qualche giorno dopo una vicenda analoga accadeva nei pressi di Ragusa, ma la scoperta dell’alterazione veniva effettuata tramite il Police Controller. L’autista provava a smentire quanto appurato tramite computer, forse convinto che l’oggetto della manomissione fosse quasi impossibile da trovare e invece, dopo un po’ di ricerche, gli agenti sono riusciti a trovare il piccolo congegno all’interno di un tubo nel vano motore. Anche qui la denuncia ha coinvolto autista e titolare dell’azienda.

 

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