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Diesel sì o no? Per Mercedes è ancora indispensabile

I nuovi motori della casa tedesca ridurranno fortemente le emissioni di ossidi di azoto con le soluzioni tecnologiche di ultimissima generazione (ricircolo gas, aggiornamenti software, ecc.)

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Il diesel ha i giorni segnati? Oppure il tramonto del carburante principe per il trasporto merci è ancora al di là da venire? Ne parliamo con dovizia di particolari nel numero di aprile di Uomini e Trasporti, con un’inchiesta approfondita che riporta le opinioni pro e contro del settore (in allegato trovate l’intervista a Enrico Ferraioli, responsabile Mkt, homologation & PR di Mercedes-Benz Trucks Italia, pubblicata sul numero 336 di UeT all’interno dell’inchiesta «Il diesel è morto? Lunga vita al diesel!»)

Ma recentemente sulla questione si è espressa anche Mercedes-Benz, schierandosi dalla parte di chi ritiene che il gasolio per trazione sia, con i giusti accorgimenti tecnologici, ancora indispensabile. In particolare la casa tedesca ricorda come abbia investito oltre 3 miliardi di euro sulla nuova generazione di motori diesel e sulla tecnologia ibrida Plug-In.

Dal prossimo autunno i nuovi motori – spiega la Casa di Stoccarda in una nota – permetteranno di beneficiare di tutti i vantaggi offerti alle motorizzazioni ibride, con ben 50 km di autonomia per guidare in città a zero emissioni e il piacere di guida del diesel nelle percorrenze extraurbane. La parola d’ordine è quindi innovare, non vietare.

Mercedes-Benz continua a credere nei moderni motori diesel, in altre parole, come parte integrante del mix di diverse tipologie di trazione per il futuro. Il superamento dei valori limite può essere risolto anche nelle città senza divieti di circolazione e con il diesel, ma mediante alcuni accorgimenti.

Innanzitutto le emissioni di ossidi di azoto (NOx) diminuiscono costantemente grazie anche alle nuove tecnologie in campo motoristico. In Germania, ad esempio, dal 1990 l’impatto ambientale derivante dal traffico stradale è calato di circa il 70% secondo i dati pubblicati dal Ministero Federale dell’Ambiente, senza considerare che il volume del traffico nello stesso periodo è aumentato in misura significativa.

In un prossimo futuro, poi, i veicoli equipaggiati con motori diesel di ultimissima generazione saranno sempre più presenti e omologati con la norma sui gas di scarico Euro 6d temp. Sui nuovi motori è stato possibile ampliare notevolmente la gamma di temperature in cui il trattamento dei gas di scarico funziona in modo particolarmente efficiente senza danneggiare i componenti.

Inoltre il ricircolo dei gas di scarico a più vie comporta che una parte dei gas di scarico entri in ricircolo solo dopo il relativo ciclo di post-trattamento. Questo gas di scarico, di conseguenza, è particolarmente pulito, riducendo così il rischio che sui componenti si formino depositi causati da particelle di sporco.

Un altro intervento è quello sugli aggiornamenti software, che avrà come conseguenza la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto in media del 25-30%, in condizioni di guida normali.

Ovviamente l’impegno per modernizzare il diesel non prescinde dall’enorme mole di investimenti sulla tecnologia ibrida e la mobilità elettrica. Entro il 2025 una catena cinematica elettrica potrebbe costare più o meno come quella di un motore a combustione interna. Per questo motivo, nei prossimi anni Mercedes investirà oltre 10 miliardi di euro nell’ampliamento della gamma elettrica, attraverso il nuovo brand EQ che porterà sul mercato prodotti eco-friendly. Il primo a debuttare sul mercato nel 2018 sarà l’eVito, seguito nel 2019 dallo Sprinter.

Allegati

per leggere l’intervista a Enrico Ferraioli, clicca qui

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