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Trasporto in ADR multato con 36.000 euro. Franchini (Alis): «Nessuno nomina i consulenti per la sicurezza»

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Ecco a voi un autentico campione dell’irregolarità, uno che riesce in un colpo solo a mettere insieme una trentina di infrazioni. Parliamo di un autista polacco di 52 anni residente a Frosinone che, mentre era alla guida di un camion con targa italiana, è stata fermato a Modena dalla polizia stradale. E lì sono iniziati i controlli e anche le infrazioni.

La prima: l’azienda proprietaria del veicolo non era iscritta all’Albo degli autotrasportatori.

La seconda, ma forse la terza, quarta e quinta: il carico era costituito da merce in ADR e in effetti l’autista aveva un regolare patentino. Quello che gli mancava invece erano tutte quelle attrezzature e quegli abbigliamenti richiesti dalla normativa per la sicurezza propria e altrui e tutti quei sistemi precauzionali per scongiurare lo sversamento del prodotto pericoloso nell’ambiente.

La sesta: violazioni dei tempi di guida e di riposo. Ma qui in realtà si dovrebbe dire anche la settima, l’ottava, la nona, la decima, ecc. Perché gli agenti nell’analisi dei dati del tachigrafo si sono resi conto che in realtà l’autista non inseriva proprio la scheda. E quindi faceva un po’ come gli pareva.

L’undicesima: mancata revisione del camion.

La dodicesima: mancata revisione del semirimorchio.

L’ennesima: mancanza di un atto comprovante un rapporto di lavoro che chiarisse il legame tra l’azienda e l’autista.

Potremmo andare avanti, ma fermiamoci qua. Per tutte queste e altre infrazioni gli agenti di Modena mettevano insieme un pacchetto di sanzioni pari a 36.147 euro. In più gli ritiravano la patente all’autista e gli decurtavano 36 punti. Per finire, imponevano il fermo amministrativo del veicolo e il sequestro della merce trasportata.

Positivo il giudizio sull’operazione di polizia della modenese Cinzia Franchini, già presidente della CNA-Fita nazionale e oggi referente di Alis. «Diciotto anni dopo l’introduzione della figura del consulente per la sicurezza nel trasporto di merci pericolose via strada e ferrovia – sottolinea Franchini sul sito «lapressa.it» – sono rarissimi i casi di controlli e sanzioni effettivamente comminate» e di conseguenza anche la normativa relativa viene «largamente inapplicata». La stessa referente di Alis ricorda come «in caso di mancata nomina del consulente Adr, il legale rappresentante è punito con la sanzione amministrativa da 6.000 euro a 36.000 euro e in caso di mancata comunicazione della nomina del consulente Adr presso gli uffici della Motorizzazione provinciale, il legale rappresentante è punito con una sanzione da 2.000 euro a 12.000 euro».

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