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Conftrasporto, Anita e la Commissaria Bulc tutti contrari ai limiti di circolazione ai camion in Tirolo

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Qualche giorno fa avevamo riferito che il governo del Tirolo, con l’appoggio di quello austriaco, aveva annunciato l’intenzione di introdurre per alcune date il contingentamento numerico degli automezzi pesanti provenienti dalla Germania e diretti a sud, in transito sull’autostrada dell’Inntal (Asse del Brennero).

Il provvedimento aveva suscitato le proteste del mondo dell’autotrasporto italiano e in particolare di Conftrasporto/Confcommercio, supportata in questa lamentela dal parere favorevole del ministro dei Trasporti, Graziano del Rio. Di fronte però al persistere del proponimento di divieto del Tirolo, il presidente FAI Paolo Uggé ha chiesto ad alcuni parlamentari italiani di Forza Italia, Pd e Lega di rivolgere un’interrogazione in merito alla Commissaria ai trasporti UE, Violeta Bulc, consegnata da Stefano Spennati, senior advisor di Confcommercio presso l’UE per le politiche dei trasporti e della logistica. L’interrogazione ha ottenuto l’appoggio anche delle regioni presenti a Bruxelles coinvolte nella vicenda e penalizzate dal contingentamento.

La risposta della Bulc non si è fatta attendere ed ha dato ragione a Conftrasporto: il “dosaggio” del traffico pesante non può essere considerato in linea con i principi comunitari. Spiega infatti nella sua replica ai deputati la Bulc che «la decisione di fissare un limite annuo al numero di autoveicoli pesanti autorizzati ad attraversare il Brennero potrebbe creare un significativo traffico di aggiramento. Ciò non solo desterebbe preoccupazioni dal punto di vista economico e ambientale, ma potrebbe anche violare la libertà di circolazione delle merci, in particolare se il trasporto ferroviario mancasse di capacità sufficiente».

Ora si attendono quindi eventuali provvedimenti o sanzioni dell’Unione Europea rispetto al progetto tirolese.

Sulla questione si è anche espresso il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, in una lettera al ministro Del Rio. Baumgartner scrive che «da tempo Anita segnala le gravi ripercussioni economiche di atteggiamenti di ostacolo dell’export italiano, considerato che proprio attraverso i valichi alpini transita il 70% dell’export nazionale e che la direttrice del Brennero è fondamentale per raggiungere i mercati di Austria, Germania e dei Paesi scandinavi. Si tratta di misure eccessivamente restrittive e ingiustificate, che non trovano alcun riscontro in altre regioni (in particolare l’Alto Adige-Südtirol e la Baviera) che perseguono simili obiettivi di protezione dell’ambiente ma con strumenti diversi, più proporzionati e compatibili con il fondamentale principio UE della libera circolazione delle merci».

Il presidente suggerisce nella lettera al ministro, di fronte alla resistenza delle autorità tirolesi, di ricorrere al Regolamento CE n. 2679/98 sul funzionamento del mercato interno in relazione alla libera circolazione delle merci tra gli Stati membri, che prevede una procedura specifica per inibire iniziative unilaterali restrittive degli scambi e rimuovere ostacoli alla libera circolazione delle merci. «Il Regolamento – spiega Baumgartner – consente alla Commissione di intervenire chiedendo allo Stato membro interessato di ‘adottare tutte le misure necessarie e proporzionate per rimuovere l’ostacolo, entro un termine da essa stabilito in funzione dell’urgenza’. Entro cinque giorni lavorativi dalla notifica, lo Stato membro interessato deve informare la Commissione dei provvedimenti che ha adottato o che intende adottare per rimuovere l’ostacolo che causa il pregiudizio ovvero comunicare una conclusione motivata che esponga le ragioni per cui non sussistono ostacoli che violano le norme del Trattato sulla libera circolazione delle merci».

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