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Operazione pulizia sulle aziende iscritte all’Albo: dal 20 marzo sono tutte invitate a controllare i propri dati

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Quante sono le aziende di autotrasporto in Italia? Dipende, nel senso che il numero varia in base all’ente che registra i dati aziendali. A questo scopo l’ente principe dovrebbe essere l’Albo che effettivamente da qualche tempo si è reso  conto che qualcosa non funziona e ha cercato di correre ai ripari. Stando alle comunicazioni dello stesso Comitato Centrale (peraltro in scadenza il prossimo 4 aprile) al momento attuale il perimetro aziendale dell’autotrasporto tocca 107.000 imprese. Ed è certo che non sono tutte “buone”. Perché lo spiega direttamente il vicepresidente del Comitato, Silvio Faggi, che dal sito della FIAP, associazione di cui è segretario nazionale, spiega che «per oltre 20.000 aziende circa che risultavano essere iscritte all’Albo, ma non alla Camera di Commercio, è stato avviato da tempo l’iter per la cancellazione che è tutt’ora in corso», ma ce ne sono «altre 20.000 circa che risultano essere iscritte sia all’Albo che alla Camera di Commercio, ma non risultano possedere alcun veicolo con il quale esercitare effettivamente l’attività. Una “anomalia” che va risolta». Andando fin da ora quindi a tirare le somme viene fuori che «le aziende iscritte, in possesso di veicoli e attive presso la Camera di Commercio risultano essere circa 85.000 e nei confronti di tutte queste si rende necessario verificare il permanere dei requisiti che la vigente normativa richiede».

Quindi è questo il punto: finora è stata fatta una pulizia per cercare di rimuovere “anomalie” varie. Adesso, si passa per così dire a una seconda fase, con la quale si andrà a verificare, in maniera più intensa che in passato, se le 85.000 a cui faceva riferimento Faggi siano effettivamente in regola con i requisiti di legge. Più precisamente l’Albo andrà a controllare se:
– i dati anagrafici dell’impresa inseriti nel portale dell’Albo corrispondono a quelli comunicati alla Camera di Commercio;
– i veicoli in disponibilità dell’impresa così come riportati sul portale dell’Albo per numero di targa distinguendo tra autoveicoli, rimorchi o semirimorchi;
– la copertura assicurativa dei veicoli in base alle risultanze della banca dati ANIA;
– i conducenti dell’impresa in base alle dichiarazioni delle imprese alla banca dati UNILAV.

In questo modo sarà possibile mettere a confronto alcuni dati e vedere se qualcosa “tocca”. Per esempio, se il numero dei veicoli e quello dei dipendenti sia troppo sperequato.

La cosa nuova è che le aziende potranno dare una mano a fare pulizia, visto che – spiega ancora Faggi – è stata data loro la possibilità «di verificare direttamente, previa registrazione, le informazioni in archivio loro riguardanti e quindi di intervenire per la loro correzione, qualora errate, e/o la loro integrazione, qualora mancanti». E questa operazione, a partire dal prossimo 20 marzo, diventerà ancora più facile in quanto è stata creata un’apposita interfaccia che permetterà alle aziende di inserire informazioni e di correggere le anomalie.

Per tutte queste ragioni l’Albo invita tutte le aziende a verificare i propri dati nel portale dell’Albo a partire dal prossimo 20 marzo. Così finalmente diventerà possibile scoprire quante sono e quanto sono grandi (in termini di parco veicolare) le aziende di autotrasporto italiane. E chissà che a quel punto non avremo delle gradite sorprese…

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