Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato uno sciopero di 24 ore (l’intero turno di lavoro che inizia nella giornata e fino al suo termine) per il 29 marzo 2021 di tutte le lavoratrici e i lavoratori delle imprese a cui si applica il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione e di tutto il personale viaggiante.
Lo sciopero è esteso a 48 ore, ossia al 30 marzo (l’intero turno di lavoro che inizia nelle due giornate e fino al suo termine), per il personale dipendente delle imprese di autotrasporto a cui non si applica la legge 146/90 relativa allo sciopero nei servizi essenziali, vale a dire chi trasporta: carburante alla rete, latte, medicinali e forniture ospedaliere, prodotti alimentari di prima necessità e acqua potabile con autobotti, animali vivi.
Le motivazioni della protesta
Ricordiamo che il contratto collettivo è scaduto nel dicembre 2019. Le trattative per il suo rinnovo erano in corso, ma si sono interrotte perché i sindacati hanno ritenuto le richieste datoriali «irricevibili e addirittura mortificanti nei confronti di un mondo del lavoro che tanto ha dato in questi tempi duri di pandemia per consentire la continuità delle attività delle imprese, i rifornimenti dei beni di prima necessità e di consumo a tutta la popolazione, anche a rischio della personale incolumità».
Da parte loro le associazioni dei datori di lavoro ribattono che in realtà «per decisione di tutto il tavolo (sindacato compreso) la trattativa per il rinnovo si è da tempo focalizzata sulla sola partita economica con conseguente eliminazione di tutti i temi di natura normativa di interesse sia della parte datoriale che dello stesso sindacato». Inoltre le stesse associazioni aggiungono che questo negoziato economico «era ormai vicino alla conclusione essendo solamente di 4 euro la distanza tra l’importo di aumento mensile richiesto dal sindacato e quello offerto dalla parte datoriale; il tutto da erogare alle decorrenze richieste dal sindacato».
Da parte sindacale, invece, si spiega che la concentrazione sull’aspetto economico era soltanto un punto di arrivo finalizzato a «concretizzare velocemente un dignitoso rinnovo del CCNL e dare risposte immediate a tutte le lavoratrici e i lavoratori». Punto finale, però, rifiutato – a loro dire – dalle associazioni datoriali non intenzionate a ritirare la proposta di un taglio indiscriminato del costo del lavoro.
Nella circolare inoltre i sindacati affermano l’intenzione di proseguire con gli scioperi «se le controparti datoriali non manifesteranno le giuste intenzioni di procedere, nel più breve tempo possibile, ad un accordo di rinnovo che premi l’intera categoria lavorativa del settore, con riconoscimenti in termini di diritti, di salario e di professionalità».