«In un momento come questo in cui la tecnologia va molto avanti e c’è la necessità di poter disporre di figure professionali altamente performanti, accade invece che da più parti arrivino segnali sulla mancanza di un ricambio generazionale degli autisti». È l’incipit da cui è partita Maria Teresa Di Matteo, presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, per descrivere il “Progetto Giovani Conducenti”, agli oltre 250 studenti delle scuole tecniche e professionali che sono intervenuti al convegno “Professione Conducente: alla guida del futuro”, organizzato la scorsa settimana presso il Centro Nazionale Opere Salesiane per la Formazione e l’Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP) di Roma.
Dopo Verona, Palermo e Bari, questo romano è il quarto appuntamento in cui le istituzioni incontrano i ragazzi per illustrare loro i contenuti e i termini del Progetto, che ha già visto l’inserimento nel percorso formativo previsto dei primi 500 giovani aderenti e che si pone come obiettivi sia di promuovere la professione di autotrasportatore, come anche di favorire l’incontro tra domanda-offerta, ovvero tra le aziende di trasporto bisognose di autisti preparati e i giovani formati. «Il settore ha bisogno, oggi più che mai, di figure nuove e altamente specializzate. Degli oltre 775 mila titolari italiani di Carte di Qualificazione del Conducente, 750 mila circa sono conducenti che non si possono definire “giovani” – ha precisato Franco Fenoglio, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae – Negli ultimi dieci anni l’offerta si è ridotta di oltre 180 mila unità, che dovrebbero essere sostituite da nuove leve di conducenti “di ultima generazione”, cioè abilitati a condurre veicoli industriali nei quali le soluzioni tecnologiche adottate per il risparmio di carburante (e quindi per minori emissioni), nonché per la sicurezza, sono all’avanguardia tra i mezzi che circolano su strada. A questo punto è evidente che la formazione, potendo fornire soluzioni idonee a risolvere il problema del fabbisogno occupazionale in una prospettiva di sviluppo sostenibile, diventa fattore di produttività». E nei prossimi cinque anni il settore, in Italia, avrà necessità di altri 20 mila conducenti evoluti. «Non resta che sperare – ha aggiunto Fenoglio – che i giovani formati con il contributo dello Stato non finiscano poi per trovare impiego in aziende di altri paesi europei (Francia o Germania per esempio) dove il fabbisogno di conducenti è sentito come in Italia, ma dove le condizioni di lavoro sono più favorevoli. Se una tale ipotesi si verificasse, sarebbe ancora più difficile nel nostro Paese mantenere un adeguato livello di competitività del settore. Per questo auspichiamo che lo Stato, dopo aver provveduto ad aiutare i giovani a ottenere gli strumenti di una nuova professionalità, metta poi le aziende che li dovrebbero assumere nelle condizioni di farlo senza difficoltà, per esempio attraverso qualche forma di decontribuzione».
L’adesione al Progetto, partito nella primavera 2017, è stata molto più alta delle aspettative, tant’è che l’Albo nel giugno scorso ha innalzato da uno a quattro i milioni di euro con cui finanziare le 2.202 domande idonee (quelle presentate erano 2.511) provenienti da tutta Italia, da ragazzi tra i 18 e i 29 anni.
All’incontro romano hanno portato la loro testimonianza tre studenti che hanno già frequentato i corsi, Martina Rossi di Vicenza (24 anni), Davide Petrillo di Roma (27 anni) e Francesco De Lucia di Napoli (24 anni) e stanno conseguendo patenti e CQC. Ed è proprio a quest’ultimo, Francesco, che l’imprenditore Giuseppe Curcio, amministratore delegato della Curcio Trasporti di Polla (Salerno) ha teso una mano invitandolo per il sabato stesso a frequentare un corso di formazione per autisti in programma in azienda. Un primo passo per entrare nella società che effettua servizi di consegna a carico completo o groupage non solo in Italia ma anche in tutta Europa, anche attraverso soluzioni combinate di trasporto strada-rotaia e strada-mare. Per Curcio – recentemente eletto a presidente di Astre Italia – sono fondamentali i percorsi di alternanza scuola-lavoro, un’esperienza che ha già testato con mano inserendo ragazzi negli uffici amministrativi della sua azienda, prima formandoli poi assumendoli. Rivolgendosi ai giovani, li ha poi esortati a essere intraprendenti «Noi oggi abbiamo bisogno di giovani “disponenti”, ovvero di persone che organizzano la flotta e nella nostra azienda è già capitato che qualche autista sia cresciuto professionalmente e divenuto disponente. Una opportunità di crescita professionale che porta a soddisfazioni. L’augurio per tutti i voi giovani è di riuscire a fare quello che sognate di fare ma soprattutto con impegno, dedizione e senso del dovere.».
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Francesco De Lucia stringe la mano a Giuseppe Curcio