Inchiesta a orologeria? Non proprio. Perché se scorrete le pagine del nostro sito di notizie relative ad attività fraudolente legate ai carburanti ce ne sono tantissime. Ma leggere che proprio mentre il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, definisce come «ingiustificato» il fenomeno legato all’aumento del prezzo dei carburanti e la bolla come «una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini», la Guardia di Finanza porta a segno una maxi operazione che alza il velo su una truffa da 200 milioni di euro e 45 milioni di Iva evasa sortisce sicuramente un certo effetto. L’operazione è partita da Pescara e ha portato alla denuncia di 172 persone e al sequestro preventivo di quasi 8 milioni di euro. In parole povere l’attività illecita delle persone inquisite consisteva nel rivendere in modo truffaldino ingenti quantitativi di carburante importati fuori da canali ufficiali, senza pressione fiscale e a prezzi assolutamente stracciati.
In realtà, parliamo di una vera e propria organizzazione, strutturata in maniera piramidale, posizionando all’apice i fornitori nazionali ed europei di petrolio con i quali poi trattavano delle società fittizie intestate a prestanome. Queste società, quindi, compravano il petrolio senza versare l’Iva e poi lo vendevano agli operatori delle pompe bianche, sempre aggirando le imposizioni fiscali in materia.
Come ha spiegato la Guardia di Finanza di Pescara, in questo modo non soltanto si colpiva il bilancio dello Stato perché non incamerava il gettito delle imposte, ma si creavano turbative vistose alla libera concorrenza, giacché l’operato dei distributori di carburante era assolutamente sleale e ardito con la consapevolezza di trattare con organizzazioni illegali. Unica condizione che potesse giustificare il fatto di poter ottenere prezzi assolutamente fuori mercato, praticamente meno della metà di quelli praticati alla pompa. Salvo che nelle ultime settimane, quando i prezzi di mercato sono schizzati alle stelle, l’appetito è cresciuto e quindi la distribuzione finale si è allineata alla tendenza generale, moltiplicando a dismisura i propri introiti.