Come fanno gli agenti della polizia stradale a scoprire se su un camion è stato installato un simulatore di adblue? Un interrogativo che K44 Risponde si è posto diverso tempo fa, come documenta in maniera chiara questo video registrato con la comandante Federica Deledda, vicequestore della polizia di Stato.
Ma un interrogativo a cui sanno rispondere anche gli agenti della polizia municipale. Quelli di Lucca, per esempio, soltanto ieri hanno fermato un camion ungherese impegnato in un trasporto internazionale di merci destinate a un’azienda cartaria della zona e, nel sottoporlo a controlli, si accorti che attorno al tappo del serbatoio che contiene adblue c’erano evidenti incrostazioni. Segno che quel tappo non veniva aperto da diverso tempo e che quindi all’interno del contenitore non ci fosse nulla. Soltanto che, una volta individuato un indizio, per verificarlo in concreto c’è bisogno di un controllo elettronico, perché alla fine il simulatore è proprio questo: un congegno elettronico in grado di inviare alla centralina del camion alcuni impulsi allo scopo di ingannarla, vale a dire per farle “credere” che nel circuito del camion è presente il liquido con cui abbattere le emissioni, quando invece è completamente assente.
Soltanto che per effettuare i controlli di questo tipo, è necessario trasportare il camion in un’officina. Senonché mentre i meccanici riscontravano effettivamente la presenza del simulatore, si accorgevano pure che il cronotachigrafo installato sul veicolo era stato manomesso. Quindi, consegnavano queste due prove agli agenti che provvedevano a comminare le dovute sanzioni.
Sanzioni per manomissione del tachigrafo
Ma qui inizia un’altra parte del racconto, perché rispetto alle sanzioni – anche quelle più frequenti come quelle di cui stiamo parlando – non esistono indirizzi univoci. Rispetto alla manomissione del tachigrafo, in realtà, si sa che la sanzione pecuniaria ammonta a più di 1.730 euro. Poi ci sono quelle accessorie, anche queste universalmente adottate, relative alla sospensione della patente di guida. L’aspetto su cui si diverge riguarda il risvolto giuridico, perché qualcuno – come nel caso degli agenti di Lucca – circoscrivono l’infrazione in un ambito civilistico, molti altri invece, con il conforto peraltro di una giurisprudenza di Cassazione ormai costante, invadono anche quello penalistico (almeno rispetto all’azienda, ma non all’autista). Perché considerano il tachigrafo uno strumento per garantire la sicurezza sul lavoro e chi lo manomette, quindi, commette il reato previsto dall’art. 437 del codice penale.
Sanzioni per installazione di emulatore di adblue
Molta più fantasia viene invece applicata rispetto alle sanzioni a carico di chi installa un emulatore sul proprio camion. Gli agenti di Lucca al riguardo si sono limitati ad adottare una multa di 301 euro, ma la cronaca riferisce di sanzioni giunte a 431 e di altre ancora lievitate fino a oltre 1.000 euro. Anche se la più gettonata è quella di circa 500 euro, a cui si giunge applicando gli articoli 71 e 78 del codice della strada che sanzionano con una novantina di euro la mancanza di caratteristiche costruttive del motore e con 430 euro il mancato aggiornamento della carta di circolazione a seguito del montaggio dell’emulatore. Insomma, una grande confusione e comunque in generale un livello di sanzioni esigue, soprattutto se si tiene presente che il costo dell’adblue nel corso del 2022 ha raggiunto picchi di aumento fino al 300%. Perché è ovvio che se chi ricorre agli emulatori lo fa per contenere il costo dell’adblue, tanto più questo sale, tanto più le trasgressioni aumentano e la forza dissuasiva di sanzioni ridotte tende a diminuire. Visto pure che, da una parte, il consumo di adblue tende ad aumentare in maniera direttamente proporzionale alla classe ecologica del veicolo (euro IV, V e VI) e che il costo degli emulatori è drasticamente ridotto (40-100 euro) e la loro reperibilità sempre più facile (anche su siti internet che li vendono alla luce del sole ricordando agli acquirenti che si tratta di un prodotto utilizzabile soltanto al di fuori dell’Unione europea.
Le mega-sanzioni nel trasporto internazionale
Nel caso di Lucca, poi, a stupire è il fatto che il trasportatore sanzionato era impegnato in un trasporto internazionale. E rispetto a questo il Comando Polizia Locale – Trento – Monte Bondone, particolarmente attivo al riguardo, utilizza un altro percorso normativo. In pratica, applica l’articolo 46 della Legge n° 298/1974, quello che punisce il trasporto abusivo, vale a dire il trasporto merci effettuato con veicoli sprovvisti di autorizzazioni conto terzi oppure violando le condizioni o i limiti stabiliti nella licenza o autorizzazione. E questo applicabile pure nei casi di circolazione di veicoli immatricolati all’estero sprovvisti della prescritta autorizzazione al trasporto internazionale, in base al decreto legge n. 167/2000. Ragion per cui se un camion sta effettuando un trasporto internazionale per il quale serve un’autorizzazione CEMT, siccome tale autorizzazione è rilasciata soltanto a veicoli euro V o Euro VI, il camion con emulatore, proprio perché retrocede in termini di emissioni al livello di un euro 0 o 1, circola in maniera abusiva. Da qui la sanzione arriva a superare 4.100 euro.
Insomma, grande è la confusione sotto al cielo. Forse, sarebbe opportuno se qualcuno, laddove si approvano le leggi, provvedesse a scriverne una dedicata appositamente agli emulatori. E se magari non volesse sforzarsi troppo potrebbe sempre fare riferimento a quanto hanno predisposto altri paesi, dove l’installazione di questi sistemi inquinanti è punita con una sanzione fino a 25 mila euro.
Per un ripasso alla questione «simulatori» vi proponiamo un’inchiesta di pochi minuti realizzata da K44 Risponde.