L’accordo c’è. Gli stipendi tardano. Parliamo della situazione della Artoni, che nei giorni scorsi ha portato a termine le trattative per il passaggio a Fercam di una serie di filiali e di diversi dipendenti. Ma stando a quanto denuncia la Filt Cgil gli stipendi per 580 dipendenti sono rimasti fermi a tre mesi fa. E tra questi dipendenti ci sono anche i 430 per i quali dovrebbe partire – se l’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico di dopo domani darà esito favorevole – la cassa integrazione straordinaria.
Da qui la richiesta del sindacato dei lavoratori di pretendere dall’azienda emiliana i pagamenti già in ritardo, come attestato di «responsabilità e rispetto» nei confronti dei lavoratori, prima ancora di ottenere aiuti dalla finanza pubblica. Peraltro, dietro questa difficile situazione, non ci sono soltanto i lavoratori della Artoni, ma stando alle stime della Filt Cgil anche altre 2.500 persone occupate nell’indotto e per le quali non sono state ancora discusse idonee misure di sostegno.