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Classifica dei porti container nel 2022: a tutta Cina, Europa fuori dalla top ten

Il traffico totale è cresciuto di appena l’1%, a fronte del +6,2% del 2021 postpandemico. Ma i numeri ingannano: se si tolgono dai primi 30 posti i 10 porti cinesi (che da soli crescono del 4,1%) si avrebbe un calo del 2%. Rotterdam è 11°, Anversa 13°, Amburgo 20°. Ottime performance di Tanger Med in Marocco e di New York, sospinto dall’ampliamento del canale di Panama

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Il 2022 per il trasporto container è stato un anno di debolissima crescita, inferiore all’1%, e comunque molto distante dal +6,2% del 2021. Ma se si tolgono dalla classifica dei primi 30 porti i primi dieci cinesi, si registrerebbe un calo del 2%. Per inciso: nella top ten non c’è un porto europeo. Rotterdam è solo 11°, Anversa-Bruges 13°, Amburgo 20°. Sono questi i risultati più nitidi della classifica che ogni anno stila la società di analisi Alphaliner. Poi, andando a scorrere più nel dettaglio, anche fuori dalla Cina si sono registrate performance interessanti, come quella di Tanger Med, in Marocco (22° posto ma con un +5,6%), di New York (17° posto, con un +5,3%, con Los Angeles, che è al 9° posto, ha perso esattamente la stessa percentuale).
Nel complesso il traffico complessivo dei primi 30 porti è stato nel 2022 di 454 milioni di teu e di questi ben 222 milioni transitano da 10 porti cinesi, che peraltro sono cresciuti del 4,1% a dispetto delle code pandemiche. 

Ciò significa che, eccettuati i porti cinesi, i ricordati Tanger Med e New York e Dubai, in EAU (12° posto con un +1,6%), Laem Chabang in Thailandia (19° posto), tutti gli altri hanno subito flessioni più o meno significative. Fenomeno evidente anche nel resto dell’Asia, dove registrano segni negativi Singapore (2° posto), Busan, in Corea del Sud (7° posto), Hong Kong (10°), Port Kelang, in Malesia (14°), Tanjung Pelepas, in Malesia (16°), Kaohsiung, a Taiwan (18°), Colombo, in Sri Lanka (28°), Jakarta, in Indonesia (30°). La cosa evidente in Europa, invece, è che tutti i principali porti, vale a dire Rotterdam, Anversa-Bruges e Amburgo, sono tutti al di sotto dei livelli pre-pandemici.

Negli Stati Uniti, invece, appaiono evidenti le conseguenze dell’ampliamento del Canale di Panama. Prova ne sia che gli scali principali della costa orientale (oltre a New York anche Savannah) sono protagonisti di ottime performance, a discapito di Los Angeles. 

Infine, fuori classifica è da segnalare il forte balzo in avanti di Manila, capitale delle Filippine, che arriva a 5,47 milioni di teu grazie a una crescita del 9,1%, tra le più alte dell’intero anno.

CLASSIFICA DEI PRIMI 30 PORTI CONTAINER (in milioni di teu)

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