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Tutto il meglio delle gru al Gis 2025

A Piacenza quasi 500 espositori e più di 18mila visitatori in tre giorni confermano il successo della manifestazione, l’unica a livello nazionale dedicata al sollevamento in tutte le sue sfaccettature. Dalle gru, ai trailer, alla movimentazione industriale e portuale e alle piattaforme aeree

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Al Gis 2025, la fiera sul sollevamento e trasporto che si è tenuta a Piacenza dal 25 al 27 settembre scorsi, si sono concretizzate non solo tante novità tecnologiche nel campo del sollevamento, ma anche tutta una serie di acquisizioni societarie che mutano gli equilibri fra Oriente e Occidente. Infatti al Gis c’è stata la prima uscita tricolore del colosso giapponese Tadano, che inglobando il gruppo Manitex International (gru mobili per autocarri), che aveva rilevato i cunesi di Valla nel 2014 (specializzati in gru pick&carry per la movimentazione industriale), allarga i settori di competenza al di fuori del paese del Sol levante.

L’acquisizione aumenta il portafoglio di prodotti di Tadano, aggiungendosi alle gru su autocarri Manitex, alle gru a braccio articolato PM e alle piattaforme aeree Oil & Steel, sempre italiane. I giapponesi inglobano anche 5 sedi di ingegneria e produzione in USA e in Europa. 

Il valzer delle acquisizioni

A questa acquisizione segue quella della milanese Raimondi Cranes di alcuni asset del colosso americano Terex, fra cui le divisioni Terex Tower Cranes, Terex Self-Erecting Cranes e Terex Rough Terrain Cranes, insieme all’unità post-vendita statunitense di Terex Corporation, in un’operazione strategica per ampliare il proprio portafoglio prodotti e consolidare la propria presenza globale. L’acquisizione include gli stabilimenti produttivi in Italia (di Crespellano e Pordenone) e l’hub di assistenza negli Stati Uniti, e porterà Raimondi a contare circa 400 dipendenti a livello globale. Per Raimondi, da un lato si rafforza l’offerta delle gru a torre e gru brandeggianti, dall’altra amplia la propria gamma includendo nuove linee di prodotto, come le gru automontanti e fuoristrada (rough terrain). Inoltre, l’acquisizione favorisce nuove opportunità attraverso una rete distributiva globale già consolidata, migliorando l’esperienza dei clienti e accrescendo la fiducia degli investitori. Raimondi in tal modo punta a generare un fatturato di 500 milioni di dollari entro il 2028.

Ancora tricolore l’acquisizione di Sogace su CTE (di cui ha acquisito il 70% del capitale sociale), che punta a consolidare la posizione della società nel mercato delle piattaforme aeree, ampliando l’offerta e la presenza internazionale dei due marchi. Grazie a questa operazione, l’insieme delle società controllate dal Gruppo modenese vedrà una stima di ricavi per il 2026 a 190 milioni di euro.

A chiudere i «giochi societari» Almac, società partecipata dal fondo di private equity Wise Equity, che ha completato l’acquisizione del 100% di Easy Lift, dando vita a un nuovo polo industriale nel settore delle piattaforme aeree, con l’obiettivo di espandere la leadership tecnologica e la presenza internazionale. I soci fondatori di Easy Lift hanno reinvestito in Almac, mantenendo ruoli chiave e contribuendo alla crescita del nuovo gruppo. 

Un settore in fermento

Il Gis si è inserito, poi anche, in un contesto particolarmente dinamico per il mercato europeo del noleggio di attrezzature per il sollevamento, che sta mostrando decisi segnali di ripresa, con alte prospettive di crescita. Uno scenario che, più in generale, riguarda anche il contesto economico italiano – protagonista di un nuovo slancio grazie all’attuazione delle misure del PNRR con investimenti in infrastrutture, logistica e digitalizzazione – e che funge da elemento propulsivo per il settore.

Non sono mancati, infatti, alcuni big del settore pesante come Astra, Ford, Mercedes e Scania, presenti con versioni a 3 o 4 assi, che hanno affiancato i produttori di gru e semirimorchi con i loro modelli specializzati. E dopo avervi svelato in esclusiva le novità di Fassi (che potete approfondire qui), è il momento di addentrarci tra le eccellenze esposte a Piacenza, andando a scoprire insieme i prodotti di punta degli altri principali costruttori presenti.

I numeri del GIS. La fiera dei giganti

  • Oltre 18.000 mila le presenze registrate
  • 495 gli espositori accredita (+ 15% rispetto al 2023)
  • 85 gli espositori esteri presenti, con un incremento del 44% rispetto all’edizione passata.
  • 100 mila metri quadrati la superficie espositiva (+ 25% rispetto all’edizione 2023).

Palfinger

Marcello Fortunato, AD di Palfinger Italia, ha illustrato la nuova linea Tec, lanciata da poco e di cui fa parte la Pt28 T. «Una macchina prodotta in Germania al massimo standard di qualità – afferma Fortunato – sia con motore termico che elettrico, capace di arrivare a 28 metri con patente B. È progettata per la massima efficienza e sicurezza». 

Può essere montata su differenti tipi di autocarri, da 3,5 a 10,5 t, con un peso ridotto del cestello, da 250 kg di portata, per ottimizzare il carico. Integra la telematica Palfinger Connected per monitorare lo stato, la posizione e la manutenzione. 

Effer/Hiab

Tra i protagonisti al Gis anche l’emiliana Effer, che a sei anni dall’acquisto da parte del colosso svedese Hiab, ha mostrato i frutti di un’intensa unione e collaborazione progettuale. Questa sinergia si è tradotta nell’integrazione e modularità delle linee di assemblaggio dei semilavorati presso lo stabilimento di Minerbio, in cui sono stati investiti più di 8 milioni di euro. Tale impianto è ora centrale non solo per Effer, ma produce anche per le altre fabbriche del gruppo Hiab in Spagna e Polonia.

In fiera, l’attenzione è stata catalizzata dalle nuove gru Effer gamma HP, che propongono oltre 10 modelli con capacità da 40 a 100 tonnellate, affiancate dalla presentazione della nuova Hiab 708 nella gamma delle 70 t/m. Il futuro dei due marchi è orientato a combinare la gestione elettronica avanzata dei mezzi con un continuo miglioramento in termini di robustezza, leggerezza e performance.

Goldhofer

Per Goldhofer, Marco Ceresa ha confermato l’andamento positivo del mercato, «soprattutto nel campo del trasporto eolico legato al green deal, che vede anche l’Italia ben posizionata». Tanto che al Gis il Gruppo tedesco ha proposto fra i tre mezzi esposti la soluzione della gamma Blades: un trailer per pale eoliche (foto in basso) che non si sfila ma conta su un carrello trainato che una volta terminato il percorso e il posizionamento della torre e delle pale si carica sul semirimorchio. «Viene agganciato dal mezzo stesso senza ausilio di una gru – precisa Ceresa – e forma un mezzo lungo appena 20 metri che non necessita di permessi stradali particolari». Anche se le pale sono lunghe 70 metri il sistema ne permette agevolmente il trasporto.

Il trailer offre una elevata capacità di carico (25 t) e di altezza da terra per evitare facilmente gli ostacoli del terreno e gli ingombri, a cui unisce un basso peso complessivo (4,6 t). Il Dolly invece in 2 versioni è largo 2.550 mm o 3.000 con angoli di sterzata di 50° o di 55. 

Accanto, era presente lo StepStar da 3 a 5 assi da 26,3 t di carico utile, con collo di cigno per macchine edili, carichi divisi e anche container (2 da 20 piedi o uno da 40). La gamma ha come caratteristica saliente molti fori di fissaggio e occhioni e file di tasche per piantane e con la fossa da 3.850 mm, larga 760 e profonda 310 permette il carico di bracci escavatori di maggiori dimensioni, riducendo anche l’altezza complessiva. Oltre alla fossa, il trailer può disporre di uno o due incavi per le ruote dei mezzi.

In mostra, Goldhofer ha esposto altre due soluzioni innovative. La prima è il carrellone a ruota ribassata Cargo Plus, un modello brevettato che permette di abbassare l’altezza di carico di ben 6 centimetri. La seconda è il semovente ADDrive Pst/Sl dotato di assi trattivi con mozzo motore staccabile (disponibile anche in versione elettrica) che ne permette il traino una volta completato il trasporto. Monta un assale oscillante motorizzato con cuscinetto ralla a sfere integrato nel telaio, si avvale di componenti di produttori premium e consente carichi assiali fino a 45 t per linea d’asse, con una forza di trazione fino a 200kN. A seconda della velocità può essere utilizzato come asse motore o come asse trainato, consentendo il miglior utilizzo possibile dell’attrezzatura. Con una forza di trazione di 126kN e carichi assiali fino a 36t, è inoltre estremamente potente.

Industrial Lift

Porta per la prima volta a Piacenza, Industrial Lift ha presentato un Spmt (Self propelled modular transporter) con doppia trazione, elettrica e termica, in partnership con Rexroth per la parte elettrica come inverter e motore. I modelli partono da piattaforme da 3 assi e arrivano a 6 (da 12 a 24 ruote) con portate da 120 a 240 t con tare da 12.900 kg a 25.000. La larghezza è sempre 2.430 mm e la lunghezza parte da 4.200 mm per arrivare a 8.400, con una altezza dal suolo di 1.150 mm. Tutti i modelli permettono un accoppiamento modulare, sia in direzione longitudinale che trasversale mediante sistemi di bloccaggio integrati. Ciascun gruppo ruota è munito di un cilindro che fornisce il controllo sull’altezza della sospensione e sul sollevamento della struttura del carrello.

Il collegamento diretto delle linee oleodinamiche tra i gruppi sospensione consente al telaio di mantenersi livellato in ogni condizione, garantendo la completa stabilità del carico durante le movimentazioni. Le pareti laterali della scatola ospitano un motoriduttore a freno negativo e un mozzo folle, ai quali vengono applicate le ruote. Il riduttore, comandato da un motore oleodinamico a cilindrata fissa o variabile, garantisce la trazione e la frenatura delle ruote. La zona superiore del gruppo di sollevamento ospita una ralla motorizzata – azionata da un motore oleodinamico a cilindrata fissa – attraverso la quale avviene la rotazione dell’intero gruppo e quindi la sterzatura del carrello. Il controllo dell’angolo di sterzatura è affidato ad uno specifico sensore. I carrelli permettono il livellamento per pendenza longitudinale, la compensazione degli assi e la regolazione della pendenza trasversale.

Breva

Nuova, o quasi, realtà italiana nata dall’esperienza di Maurizio Meroni, Breva ha esposto in fiera un carrellone a 3 assi e una vasca tonda da 24 a 32 m³ di volume. La cassa è alta da 1.440 a 2.240 mm.

Fra gli optional: vibratore, nebulizzatore, codino e bocchetta scarico. Il telaio è in acciaio Strenx S700MC. Il portellone posteriore può essere basculante, a bandiera o a doppia anta.

Faymonville/Cometto

Il costruttore piemontese Cometto, acquisito dal colosso belga Faymonville, era presente a Piacenza con i mezzi delle due società. L’unione delle due aziende ha creato un gigante con cinque impianti di produzione attivi tra Lussemburgo (due), Belgio, Polonia e Italia, oltre a un nuovo sito in costruzione in Arkansas (USA). La capacità produttiva del gruppo raggiunge le 3.000 unità di veicoli all’anno, distribuite su una superficie totale di produzione di circa 175.000 m². Forte di un fatturato stimato in 460 milioni di euro per il 2024, il gruppo vanta una significativa attività di esportazione in più di 125 paesi.

Alberto Mornacchi, sales manager della parte italiana, spiega: «Ci hanno acquisito nel 2017 e da allora hanno investito a Borgo San Dalmazzo 20 milioni di euro, soprattutto in una nuova carpenteria che ci permette di costruire tutto in casa. Vendiamo in tutto il mondo e il mercato va bene per ogni settore di competenza. Il nostro fatturato è di 5 milioni di euro con 270 dipendenti (1.600 sono quelli totali). Quindi il momento resta positivo».

In fiera hanno esposto come Cometto un Eco500 (foto in basso), mezzo modulare semovente compatto progettato per operazioni di trasporto intralogistica o nel caso di montaggi industriali, con la capacità di gestire fino a 500 tonnellate. Con l’unità Power Pack integrata e l’avanzata sterzatura elettronica, l’Eco500 racchiude un innovativo design modulare che assicura connettività e funzionamento pratico e intuitivo. Disponibili con 2 o 4 linee d’asse e fino a 2 assi Joker aggiuntivi, questi veicoli compatti possono essere combinati per venire incontro a specifiche esigenze. Inoltre, grazie alla larghezza compatta di 2,35 metri, l’Eco500 può essere facilmente trasportato in un flat rack container, completamente aperto ai lati e sul tetto. Ha una altezza operativa di 670 mm e 38 tonnellate di portata per linea d’asse con angolo di sterzatura: +/- 135°. Offre diversi tipi di motorizzazione: elettrica, ibrida o diese, una sospensione a pendolo compatta brevettata con una corsa di 400 mm

In fiera anche l’MSPE48T con il nuovo powerpack da 105 a 390 kW  con corsa delle sospensioni da 700 mm e con portate da 48 a 60 t. È largo da 2.430 mm a 3.000.

Come Faymonville era esposto un MegaMax a collo di cigno a traverse esterne che è sganciabile e presenta un pianale allungabile con doppio sfilo fino a 17.450 mm. Questo modello è equipaggiato con assali a pendolo da 17,5 pollici che garantiscono una corsa di 600 mm e angolo di sterzata di 60°, il tutto con pianale ribassato da 280 mm. Insieme al MegaMax, era esposto anche il MultiMax a cinque assi con doppio sfilo, capace di raggiungere i 22.900 mm di lunghezza e dotato di sospensioni indipendenti Twin Axle II che assicurano una portata di 12 tonnellate per asse. A completare l’esposizione c’era il MultiMax Plus a quattro assi, allungabile fino a 16.800 mm, che si distingue per il piano di carico ulteriormente ribassato a soli 760 mm.

De Angelis

«Il mercato tiene bene, il portafoglio clienti supera di molto l’anno in corso con consegne verso la metà del 2026. I clienti sono qualificati e soprattutto seri. Siamo convinti delle scelte e degli acquisti. Non possiamo desiderare di meglio». Parole di Luca De Angelis dell’omonima azienda marchigiana, che in fiera era presente con un 4 assi 4R320, rimorchio di nuova generazione completamente riprogettato per il montaggio diretto della centina senza modifiche successive alla costruzione. Ha il telaio personalizzato su specifiche esigenze del cliente lungo 7.650 mm con una altezza del piano di carico da 82 a 89 cm, una portata complessiva di 32.000 kg e una tara di 6.500 kg (rampe – centina e altri accessori esclusi).

Accanto, un 3 assi 3S425 con telaio GLigth. Ha il piano di carico a 87 cm da terra, il collo d’oca con una portata di 12,5 ton (trattore 4×2) e assali da 12 t per una portata complessiva di 42.500 e una tara di 6.900 kg. 

Bertoja

In feria era presenta anche Bertoja, costruttore di Pordenone che ha esposto 2 mezzi: un 4 assi SR36SP 4A da 13.800 mm di lunghezza, da 10.480 kg di tara un piano di carico alto da terra 770 mm e una portata di 28.520; e un SR38RSPL PI con telone e sponda da 13.350 mm di lunghezza, il piano di carico a 870 mm e il piano ribassato a 445 dal suolo. Ha una portata di 23.480 kg e una tara di 14.520. 

«L’anno prossimo compiamo un secolo dalla nascita del nostro Gruppo», ha affermato Andrea Bertoja. «Siamo alla quarta generazione e siamo sempre presenti sul mercato, che quest’anno ci sta premiando per immatricolato. Abbiamo consegne a più di 6 mesi con mezzi molto personalizzati che i costruttori del Nord Europa non fanno. La concorrenza degli allestimenti del Sud Europa, invece, basata solo quasi sulla pronta consegna, non la sentiamo. Sono mezzi tecnologicamente ancora poco raffinati. Quello che posso aggiungere è un poco la difficoltà a trovare il personale e a creare una affezione e un legame stabile con il posto di lavoro».

Omar

Per la prima volta al Gis c’era poi Omar. Come ha spiegato Roberto Olivari, «siamo convinti che la fiera sia diventata talmente importante che sia necessaria una presenza per mostrare semirimorchi compatibili con la manifestazione, come un mezzo adibito al trasporto dei pesi delle gru o una biga per il carico di container da 20 piedi, da utilizzare come magazzino nei cantieri».

Emiliana Serbatoi

Infine, Emiliana Sebatoi ha esposto un nuovo serbatoio munito di tappo sonda/Gps, che comunica in tempo reale eventuali manomissioni. Denominato «Emil-Level», è progettato per controllare lo stato del livello del liquido contenuto  all’interno  di  un serbatoio e per trasmettere le    relative informazioni a un dispositivo remoto. Il dispositivo è progettato per essere installato in maniera estremamente semplice e veloce. Emil-Level può essere utilizzato con diverse tipologie di liquido e con serbatoi di varie capacità e dimensioni, sia fissi che trasportabili.

Il principio di funzionamento è elettro-ottico e grazie alla selezione della migliore tecnologia disponibile, permette di avere una indicazione dello stato di riempimento del serbatoio continua e affidabile. Non richiede connessioni cablate a dispositivi  o  alimentazioni  esterne  (è  alimentato con batterie integrate) e si interfaccia al Cloud al quale è possibile collegarsi per verificare le condizioni di lavoro monitorate. 

La personalizzazione dei  parametri e la verifica delle condizioni di funzionamento del tappo possono avvenire tramite una intuitiva interfaccia utente sia da remoto che in locale semplicemente avvicinando uno smartphone al tappo. L’interazione può  avvenire anche con sensore non alimentato. Accanto anche il nuovo serbatoio metallico Traspo Doppelwand, da 970 litri, omologato per il trasporto di  gasolio e benzina, per la prima volta nella versione con doppia camera.

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