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Scania: con Juna arriva in Italia il primo camion elettrico «in abbonamento»

Il costruttore svedese accelera sulla logistica elettrica con JUNA, la joint venture nata con lo spedizioniere digitale tedesco Sennder e presentata oggi in occasione di Ecomondo. La società punta a diffondere in Europa il trasporto a emissioni zero attraverso un modello «pay-per-use» che integra camion elettrici, infrastrutture di ricarica e gestione digitale delle flotta

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Non solo camion elettrici, ma un intero sistema pensato per rendere il trasporto più efficiente, flessibile e a basso impatto ambientale. È la visione che Scania ha portato a Ecomondo 2025 attraverso la divisione Ventures and New Business, impegnata nello sviluppo di nuovi modelli imprenditoriali per accompagnare la filiera della logistica nella transizione energetica.

L’obiettivo è chiaro: superare i paradigmi tradizionali e costruire un ecosistema collaborativo dove veicoli, infrastrutture e servizi digitali lavorano in sinergia per accelerare la decarbonizzazione del settore.

Juna: il trasporto elettrico «as a service»

Protagonista di questa strategia è Juna, la joint venture nata nel 2023 da una partnership paritaria tra Scania e Sennder, il principale spedizioniere digitale europeo che, attraverso una piattaforma, collega committenti e vettori attraverso algoritmi di ottimizzazione e dati in tempo reale, rendendo più efficienti rotte e carichi.

Juna mette insieme il know-how industriale di Scania e le competenze digitali di Sennder per offrire un servizio di truck as-a-service: le aziende, cioè, possono utilizzare camion elettrici senza sostenere l’investimento iniziale, con pacchetti che includono ricarica, manutenzione, pianificazione e gestione operativa.

Un modello flessibile, che riduce le barriere d’ingresso e consente di «comprare chilometri, non mezzi», aprendo la strada a una logistica più accessibile e sostenibile.

Il progetto pilota con Green Trasporti e Alpacem

A dimostrare la concretezza di questo progetto c’è la collaborazione tra Juna, Green Trasporti e Alpacem Cementi Italia, presentata in anteprima per l’appunto a Ecomondo. Il progetto impiega uno Scania 40 R 100% elettrico nelle operazioni di movimentazione di materiali destinati al cementificio di Fanna (Pordenone). Il veicolo, da 544 cavalli e 624 kWh di capacità energetica, è utilizzato dalla friulana Green Trasporti, azienda con una flotta moderna e orientata alla sostenibilità, per collegare la Cava Claupa con il sito produttivo di Alpacem.

Detta in maniera ancora più semplice, Green Trasporti non è proprietaria del camion elettrico, ma lo utilizza grazie al modello Truck as a Service offerto da Juna, che gestisce l’intero ecosistema tecnico e operativo, con il supporto di Scania per la parte veicolo e di Sennder per l’ottimizzazione logistica digitale.

L’efficienza dell’operazione, tra l’altro, è favorita dal profilo operativo della tratta: durante la discesa a pieno carico, il camion sfrutta la frenata rigenerativa per ricaricare le batterie, riducendo ulteriormente i consumi. Lo ha spiegato molto chiaramente l’amministratore delegato di Green Trasporti Paolo Zambon: «Dopo una giornata di 272 chilometri tra Barcis e Maniago, la percentuale di carica residua arrivati in deposito è stata del 54%. Questo dato ci ha impressionato, visto che le prestazioni sono migliori della simulazione, spingeremo il veicolo in situazioni sempre più sfidanti».

Ridisegnare il trasporto

Con questa operazione, Scania mette quindi a terra un messaggio chiaro: la decarbonizzazione del trasporto non è solo una questione di tecnologia, ma di collaborazione. Il costruttore svedese guarda infatti a un futuro in cui ogni attore della filiera – dall’industria al vettore, fino al cliente finale – contribuisce a un obiettivo comune.

Del resto, come ha sottolineato Alberto Iseppi, Head of E-mobility, Urban & Construction Sales di Scania Italia, «nel percorso verso la decarbonizzazione del trasporto pesante, abbiamo capito quanto sia essenziale affiancare ai modelli di acquisto tradizionali nuove soluzioni capaci di supportare e accompagnare clienti e partner nella loro transizione verso un trasporto più sostenibile».

Il ruolo chiave di Juna e Sennder

Durante la conferenza stampa di presentazione, le parole dei partner hanno dato sostanza al progetto e ne hanno chiarito la portata strategica. Giammatteo Torri, direttore commerciale South Regione di Sennder, ha ricordato come la partnership con Scania e la nascita di Juna puntino in un certo senso a «democratizzare» l’accesso all’elettrico per migliaia di aziende di trasporto medio-piccole. «Grazie a Juna – ha detto Torri – andremo a fornire la possibilità a migliaia di vettori di ampliare il proprio parco mezzi con veicoli elettrici di ultima generazione. Dall’altro lato, intercetteremo la crescente domanda di trasporto sostenibile che arriva dalla committenza, sempre più orientata verso soluzioni a basse emissioni».

Torri ha poi citato i risultati di un’analisi condotta da Sennder su oltre 1,3 milioni di modelli di costo reali, elaborati nei sette principali mercati europei: «Lo studio ci dice una cosa molto chiara: da qui al 2030 sarà più economico operare un trasporto elettrico rispetto a uno diesel. È un segnale fortissimo che conferma la direzione del cambiamento».

Una visione che trova pieno riscontro nelle parole di Matteo Oberto, CEO di Juna, che ha spiegato nel dettaglio la logica e i vantaggi del modello Truck as a Service. «La nostra offerta si basa su un pacchetto completo ‘as-a-service’: non solo il veicolo elettrico, ma anche manutenzione, pneumatici, assicurazione e monitoraggio della flotta. L’obiettivo è permettere al trasportatore di concentrarsi sulle operazioni, senza doversi preoccupare della gestione tecnica o economica del mezzo».

Oberto ha poi sottolineato un punto cruciale: la capacità di Juna di colmare il divario tra i tempi dei contratti di trasporto – spesso brevi – e gli anni necessari a rendere sostenibile un investimento su un veicolo elettrico. «Ci assumiamo il rischio tecnologico e commerciale: se un trasportatore ha un contratto biennale, noi possiamo offrirgli un mezzo per due anni. Alla scadenza, se non ha nuove linee o non vuole proseguire, possiamo riprendere il veicolo e riallocarlo altrove. In questo modo liberiamo l’autotrasportatore da un’incertezza che oggi frena la transizione».

Infine, Oberto ha rimarcato come Juna possa contare sulla rete di Scania e Sennder per mettere in contatto domanda e offerta di trasporto: «Intercettiamo i trasportatori sia attraverso la rete Scania che tramite Sennder. Se un’azienda non ha ancora una linea di lavoro, la aiutiamo a individuarla, integrando le esigenze dei committenti con la disponibilità delle flotte. È un ecosistema in cui ogni attore trova la sua opportunità».

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