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La Thailandia accelera sul mare: HPT nel 2026 affida la movimentazione a camion elettrici a guida autonoma

Hutchison Ports Thailand accelera verso il futuro: nel 2026 il nuovo Terminal D spingerà l’efficienza al massimo con 1.700 metri di banchina, fondali da 16 metri e la movimentazione dei container affidata a camion elettrici a guida autonoma. Automazione, velocità e sostenibilità, il modello dei porti che guardano oltre

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Hutchison Ports Thailand (HPT) chiude il 2025 con risultati solidi e guarda al futuro con uno dei progetti portuali più avanzati del Sud-Est asiatico. Il gruppo si prepara infatti a mettere in esercizio nel 2026 un nuovo terminal container di ultima generazione nel porto di Laem Chabang, destinato a rafforzarne il ruolo di hub logistico regionale.

Performance operative e crescita dei volumi

Nel corso dell’anno HPT ha consolidato la propria crescita, raggiungendo il traguardo dei 50 milioni di TEU movimentati complessivamente dal 2002. Un dato che conferma la centralità del terminal tailandese nei traffici containerizzati e la capacità dell’operatore di intercettare le nuove rotte del commercio globale.

Automazione e sostenibilità come leva competitiva

La crescita dei volumi è accompagnata da una strategia chiara: automazione spinta e riduzione dell’impatto ambientale. Gru di banchina e di piazzale a controllo remoto, sistemi digitali integrati e processi sempre più automatizzati stanno trasformando HPT in un terminal “smart”, con benefici evidenti in termini di produttività, sicurezza e continuità operativa.

Camion elettrici a guida autonoma per la movimentazione interna

Un elemento di particolare interesse per autotrasportatori e operatori della logistica è la gestione della movimentazione interna dei container. Nel nuovo Terminal D, HPT utilizza una flotta di camion elettrici a guida autonoma, integrati con il sistema operativo del terminal.

Questi mezzi, dotati di sensori e intelligenza artificiale, movimentano i container tra banchina e piazzali in modo continuo e coordinato, contribuendo a:

  • ridurre i tempi di ciclo
  • aumentare la prevedibilità delle operazioni
  • abbattere le emissioni locali
  • migliorare la sicurezza nelle aree operative

Un modello che anticipa l’evoluzione dei terminal container e che ha ricadute dirette anche sull’organizzazione dei flussi di trasporto terrestri.

 Il nuovo terminal del 2026

Il progetto che entrerà in funzione nel 2026 prevede:

  • 1.700 metri di banchina
  • fondali fino a 16 metri, idonei alle grandi portacontainer
  • elevato livello di automazione
  • capacità stimata di oltre 3,5 milioni di TEU annui

Numeri che posizionano Laem Chabang tra i principali hub portuali dell’area asiatica.

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