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Confindustria: «Economia del mare strategica». FS: «Traina la logistica: impegno del Gruppo cresce per le merci»

Cresce di due punti percentuali il peso del marittimo sul Pil che si attesta all’11,3%, ma occorre investire in infrastrutture, modernizzare le flotte e lavorare sulle competenze. Il settore traina la logistica. «Porti fondamentali per l’Italia – ha sottolineato Donnarumma – su 16 miliardi di fatturato, uno è rappresentato dalle merci, ma in crescita soprattutto all’estero»

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L’economia del mare rappresenta un settore sempre più strategico per l’Italia con un valore totale di 216,7 miliardi di euro che segnano un incremento del 21,5% rispetto al 2024 e un impatto diretto sul Pil dell’11,3%, due punti percentuali in più rispetto all’anno precedente. Lo scenario è emerso nell’ ambito dell’evento di Confindustria “Economia del Mare: il motore blu della competitività italiana”, durante il quale è stato presentato un documento strategico con azioni concrete per aumentare la competitività del settore. 

“Per ogni euro investito nell’economia del mare – ha indicato Mario Zanetti, delegato di Confindustria per il marittimo – si arriva mediamente ad attivarne quasi due. In alcuni settori, come ad esempio la cantieristica navale, il valore del moltiplicatore è molto superiore”. Il documento nasce con una logica di sistema, con il lavoro di gruppi di lavoro con rappresentanti del mondo associativo, di imprese, del mondo istituzionale e accademico e individua tre driver strategici su cui puntare: potenziare infrastrutture e portualità; modernizzare vettori e flotte, investire nelle persone e competenze. Supportati da tre fattori: risorse finanziarie, per favorire gli investimenti per le transizioni energetica e digitale del settore; semplificazione normativa e amministrativa, anche attraverso l’implementazione delle nuove tecnologie digitali; comunicazione, per facilitare lo scambio di informazioni, la collaborazione e la creazione di una cultura nazionale sulla competitività del settore.

Mario Zanetti delegato di Confindustria per l’Economia del mare

Per Confindustria “è necessario – ha spiegato Zanetti – dare sempre più voce all’intera filiera di questo comparto che si conferma da anni in crescita costante”. E sull’importanza del sistema marittimo e l’integrazione delle varie modalità di trasporto è intervenuto l’Ad di Ferrovie dello Stato, Stefano Antonio Donnarumma che ha spiegato che “Fs punta a costruire una rete logistica integrata, capace di connettere il sistema dei porti italiani ai grandi nodi europei”. 

Stefano Antonio Donnarumma, Ad del Gruppo FS

“I porti sono fondamentali perché, grazie alla posizione geografica dell’Italia, la collegano al resto del mondo, in particolare per il trasporto delle merci – ha detto Donnarumma – Su oltre 16 miliardi di euro di fatturato annuo del Gruppo, il comparto merci pesa circa un miliardo, con una quota crescente di business internazionale: “Tutto il business internazionale, passeggeri e merci, vale circa tre miliardi dei sedici totali” – ha aggiunto.

Un impegno, quello di FS, che si estende anche all’estero, con una presenza importante in Germania e una recente partecipazione in un terminal di Anversa. Infatti, l’Italia, grazie alla sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo e i collegamenti ai principali corridoi europei, rappresenta un nodo fondamentale nella logistica internazionale.

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