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Dipendente contagiato da Covid? Il datore non è responsabile se ha rispettato i protocolli

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I datori di lavoro non hanno nulla da temere in caso di contagio di un dipendente se hanno rispettato i protocolli sottoscritti da governo e parti sociali per arginare la diffusione del virus. A questa conclusione si giunge dopo la conversione in legge del decreto legge 8 aprile 2020 n.23 che all’articolo 29-bis prevede l’esonero esplicito di responsabilità dei datori di lavoro per eventuali contagi da Covid-19 dei dipendenti o, per meglio dire, il loro adempimento «all’obbligo di cui all’articolo 2087 del codice civile mediante l’applicazione delle prescrizioni contenute nel protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 24 aprile 2020 tra il Governo e le parti sociali, e successive modificazioni e integrazioni, e negli altri protocolli e linee guida di cui all’articolo 1, comma 14, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, nonché mediante l’adozione e il mantenimento delle misure ivi previste». Soltanto se non trovano applicazione tali prescrizioni, «rilevano le misure contenute nei protocolli o accordi di settore stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale».

Come era nato l’equivoco

In questo modo viene chiarito un punto interrogativo lasciato senza risposta dall’art.42 del DL 18/2020 Cura Italia laddove faceva riferimento al fatto che il contagio da Covid-19 era equiparato ai fini del trattamento INAIL a un infortunio sul lavoro e «coprivano anche il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro». Tutto questo aveva lasciato aperti dei dubbi sulla responsabilità penale del datore di lavoro, che peraltro l’INAIL aveva già in parte escluso con proprie circolari, ma serviva ovviamente una legge che lo dicesse in maniera esplicita. A questo punto, quindi, è possibile affermare che il datore di lavoro sarà penalmente responsabile nel caso di un contagio da Covid-19 di un dipendente solamente se non ha osservato le prescrizioni dei protocolli di sicurezza.

Durata della disposizione

Si può aggiunge che seppure la disposizione è limitata alla finalità del contenimento del virus, non avendo però un confine temporale può conservare efficacia anche oltre la fine del periodo di emergenza dichiarato dal Governo, che allo stato attuale dovrebbe essere il 31 luglio 2020. In ogni caso il rispetto degli obblighi presenti nei protocolli riguarda soltanto le azioni finalizzate a contenere il COVID-19.

Quanti denunce di contagio ha ricevuto l’INAL


Ricordiamo che l’Inail ha registrato 47 mila denunce di contagi Covid19 avvenuti sul lavoro, con 208 casi mortali, pari a circa il 40% del totale dei decessi sul lavoro. Nella fase successiva al lockdown, al 31 maggio erano stati registrati circa 3.600 casi di contagi da Covid in più, rispetto al monitoraggio precedente del 15 maggio. L’84% sono infermieri. Il 71,7% dei contagiati sul lavoro sono donne e il 28,3% uomini.

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