AF Servizi (dalle iniziali di padre e figlio: Andrea e Filippo Serena) ha esposto a Verona un nuovo semirimorchio dedicato al trasporto di idrocarburi, a cinque scomparti con capitolato ENI LGBF per la rete Italia e commissionato dal cliente Fratelli Cagnin di Venezia.
La società, nata 15 anni fa, ma con alle spalle una vasta esperienza in riparazioni, assistenza e revisioni di cisterne, è da sempre specializzata in botti su motrici da carburanti e da GPL. Inizialmente si installavano cisterne di costruzione esterna, poi via via si è deciso di iniziare la costruzione in sede, prima con il GPL e poi con gli Idrocarburi.
Una storia familiare che punta all’innovazione

«Da un anno abbiamo aggiunto alla nostra gamma – spiega Andrea Serena – la costruzione di veicoli a 2 o 3 assi a più scomparti per gasolio e benzine. Dal 2024 su nostro progetto diamo in lavorazione esterna CNC tutte le parti che, poi, assembliamo nella sede di Treviso contando su un organico di 22 addetti, su uno spazio di oltre 10 mila mq2 e in tal modo siamo in grado di costruire 50 veicoli all’anno».
Interviene Filippo: «Abbiamo anche un laboratorio di automazione e meccatronica dedicato per la manutenzione e per la installazione di vari dispositivi di controllo e verifica».
La «Nina» da 43mila litri
L’SR 41 AF Nina (questo il nome della cisterna, dal nome della figlia di Filippo) presentato in fiera a Verona è il secondo realizzato, altri esemplari sono in produzione entro la fine dell’anno. Le sue caratteristiche, oltre a una tara ridotta a 6.400 chili, sono avere un passo corto (5.300 mm) con una lunghezza totale di 11.125 mm per offrire più manovrabilità nei piazzali; una carreggiata maggiorata e un baricentro ribassato grazie agli assali Jost da 2.140 mm.
«In pratica – spiega Filippo – la cisterna è più bassa di 7 centimetri grazie a un nostro accorgimento, ed è persino più corta, pur mantenendo una volumetria standard». Per la parte elettronica vanta due contalitri Sampi, una testata Tex sempre Sampi e un «concentratore» satellitare della Click&Find. «A questi accessori aggiungiamo due integrazioni – prosegue Filippo – cinque sonde magnetostrittive che permettono di determinare l’eventuale quantità di acqua presente sul fondo dello scomparto e la quantità del prodotto presente in tempo reale, e un sistema A.M.S.4.0 a due sensori che ne determinano la natura (benzina, gasolio e HvO)».

Elemento distintivo è il sistema A.M.S. 4.0 (Anti Mixture System), che riconosce automaticamente la natura del prodotto — benzina, gasolio o HVO — bloccando le operazioni in caso di errore. Più nel dettaglio, quando l’operatore va a selezionare il prodotto nel momento dello scarico, in base al piano di carico che ha fatto in precedenza la testata riceve dal sistema la conferma della natura del prodotto trasportato, se conforme o non conforme a quanto richiesto in fase di scaricamento. Nel momento in cui si invasa la linea, con i sensori che effettuano la lettura del prodotto, si capisce immediatamente che se il prodotto è coerente con la scelta, la misurazione parte; altrimenti viene generato un messaggio di errore che chiude le valvole e crea un messaggio di pop-up sulla testata indicando l’errore nello scarico. In tal modo si rende impossibile fare «miscele» fra differenti carburanti, che possono costare non poco ai proprietari delle stazioni di servizio per il ripristino dei prodotti.
Completano l’allestimento i tubi di scarico con innesti differenziati per benzina e gasolio e un raccordo volante fornito in dotazione, per ridurre ulteriormente il rischio di miscelazioni e garantire sicurezza sia agli operatori sia alle stazioni di servizio.


