Le borse europee hanno iniziato a soffrire a causa delle «minacce» del presidente degli Stati Uniti e, a cascata, molti comparti economici devono affrontare i conseguenti aumenti fra materie prime e costi della manodopera.
Schmitz Cargobull, primo costruttore europeo di trailer, ha annunciato ad esempio un aumento dei prezzi tra il 3% e il 5% per tutti i propri veicoli a partire dalla primavera. Questa decisione è dovuta all’incremento dei costi dell’energia, del lavoro e delle materie prime, in particolare acciaio e materiali scambiati in dollari USA, che incidono direttamente sui costi di produzione.
Il CEO Andreas Schmitz ha evidenziato che la decisione, seppur difficile, è stata indispensabile per garantire elevati standard di qualità e affidabilità dei prodotti, permettendo così ai clienti di lavorare in modo sostenibile. Ha inoltre assicurato che, qualora i costi dei materiali dovessero diminuire, l’azienda adeguerà di conseguenza i prezzi, trasferendo i risparmi ai clienti.
Nonostante la pressione economica, Schmitz Cargobull continuerà a investire in produttività, ricerca e sviluppo per offrire soluzioni di trasporto efficienti. L’azienda punta a ridurre il costo totale di proprietà per i clienti, ad esempio attraverso veicoli zincati e migliori sistemi di isolamento per il trasporto refrigerato, che garantiscono un valore duraturo nonostante un prezzo iniziale più elevato.