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Caddy Generazione 4: il matrimonio con la tecnologia

La furgonetta Volkswagen in 11 anni di vita ha mietuto successi. Una tradizione che intende raccogliere anche la quarta generazione, non tanto stravolgendo la struttura del veicolo, ma iniettandogli contenuti altamente tecnologici: nei motori, negli evoluti sistemi di radio-navigazione e in quelli votati alla sicurezza. Dalla seconda metà dell'anno nelle concessionarie

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Non è detto che Volkswagen avesse una grande voglia di mettere mano al Caddy. D’altra parte non soltanto in circa 11 anni ne ha venduti 1,5 milioni, ma ancora oggi in Germania viaggia su quote di mercato bulgare (42,9%), mentre in tutta Europa ogni cinque furgonette vendute una vede la luce a Poznan, in Polonia, in quello stabilimento in cui Volkswagen sta concentrando buona parte della produzione del segmento. Oltre al Caddy, infatti, proprio qui verranno realizzati anche i nuovi Crafter.
Poi però pure a Wolfsburg si saranno guardati intorno e si saranno resi conto che, con gli anni, anche la tecnologia corre in avanti. E così hanno deciso di tenere il passo con i tempi. 

Qualche spigolo esterno
Ma dov’è che i contenuti tecnologici danno il meglio di sé? Non certo nel design, che non a caso nella versione 2015 del Caddy non stravolge le linee, ma le tira – un po’ come si fa un lifting – creando inediti spigoli che, sul cofano, segnano una «V» entro cui far scorrere l’aria. Ma in generale il frontale, reso coerente con il tratto stilistico delle vetture della casa, viene ridisegnato in orizzontale, lasciando evidenti segni nella calandra, nella forma delle portiere e nei gruppi ottici. Ma questi ultimi – sostituiti anche nel posteriore – non si possono liquidare come semplice design, non fosse altro perché le tecniche di illuminazione negli anni hanno fatto notevoli passi in avanti. Insomma, nel 2003 e forse nemmeno nel 2010 i fari bixeno non esistevano. Oggi sì e sul Caddy ci sono.

Lo spazio per le merci e le dimensioni
Ma al pari del design, la tecnologia non ha intaccato nemmeno lo spazio interno del veicolo destinato alle merci, che rimane essenzialmente identico nella struttura, nella volumetria (3.030 litri), nella portata (832 kg) e nelle dimensioni, declinate – come in passato – nella doppia offerta: corta (con passo da 2.681 mm e lunghezza totale appena sotto i 4 m) e Maxi (con passo da 3.006 mm e lunghezza vicina ai 4,90 m).
Per cercare le iniezioni più robuste di tecnologia bisogna guardare altrove. In particolare nel vano motore, sopra la plancia e in tutta quell’elettronica che oggi – più di ieri – è in grado di incrementare la sicurezza.

Motori: i più parchi sono BlueMotion e metano 
Partiamo dai motori. Qui, ovviamente, un marchio votato alla leadership non fa sconti. E se rinnova è scontato che punta dritto all’euro 6, ottenuto tramite catalizzatore SCR e Adblue. Ma in realtà viene ridefinita l’intera la conformazione dell’offerta. Innanzi tutto, rispetto al diesel, viene cancellato il 1.6 TDI, lasciando l’onere di sostenere l’intera ventaglio delle potenze al nuovo quattro cilindri da 2.0 litri, arricchito di turbocompressore e dotato di serie di start&stop. Così, mediamente, tutte le quattro potenze proposte – 75, 102, 122 (esclusivo per la versione 4Motion) e 150 cv – consentono un risparmio medio di 1,2 litri/100 km rispetto alla precedente generazione. Se si vuole qualcosa di più si hanno due strade: la versione BlueMotion coniugata alla potenza da 102 cv che, grazie all’assetto ribassato e alla diversa spaziatura dei rapporti, riesce a fermare il consumo in appena 4,2 litri/100 km; in più, la versione anche depotenziata, pensata per chi deve affrontare soprattutto missioni urbane, si accontenta di meno di 4 litri per percorrere 100 km.
Ma è chiaro che chi fa consegne rapide a elastico o chi, come i corrieri, copre tratte in autostrada in modo brioso, ha bisogno di quell’accelerazione proverbiale che forse soltanto i 340 Nm di coppia del 150 cv riescono a garantire.

Esistono poi quattro versioni a benzina, due disponibili da subito, l’1.2 TSI da 84 cv e l’1.4 TSI da 125 cv. Ma qui le principali evoluzioni tecnologiche riguarda il 1.0 TSI, un tre cilindri da 102 cv che dovrebbe entrare a listino nei prossimi mesi, e soprattutto il quattro cilindri 1.4 TGI da 110 cv che prende il posto della vecchia versione EcoFuel a metano da 2.0 litri, superandola in prestazioni e consumi: più piccola di cilindrata, grazie al turbocompressore, garantisce migliore ripresa e soprattutto consuma 1,7 kg/100 km in meno. In pratica 4,1 kg/100 km.
L’abbinamento sulla catena cinematica è, di serie, con cambi manuali a 5 o 6 rapporti in relazione alle potenze, ma è disponibile pure un DSG a 6 o 7 rapporti.

E nella plancia spunta radio modernità
Passiamo agli interni. Qui i designer hanno lavorato (sempre con oculatezza) soprattutto per tracciare le nuove linee della plancia e connotarla in maniera più spiccatamente hi tech, senza tralasciare le necessarie funzionalità richieste dal settore. Così, saltano agli occhi i vani portaoggetti che spuntano al di sopra della plancia, nella parte di fronte al passeggero e in basso, al di sotto del cambio. Tutti ampi e tutti conformati in modo tale da evitare di far schizzare via gli oggetti poggiati alla prima curva.

L’impronta di modernità, invece, è conferita da un pronunciato bordo orizzontale che incorpora le bocchette dell’aria e dai nuovi sistemi di infotainment. E qui veramente la tecnologia ha fatto faville. Quasi impossibile enumerare il dettaglio di tutta l’offerta. Basti sintetizzare che i sistemi radio e di navigazione proposti sono completamente nuovi, tutte sono corredate di display di dimensioni diverse (5 e 6,5 pollici) dotati, tranne il modello base della radio base, di serie di touch screen e quelle più chic adottano addirittura un sensore di prossimità, che consente di cambiare modalità di visualizzazione soltanto avvicinando la mano. Dire che attraverso il display si possono governano radio, telefono, Bluetooth e interfaccia USB suona addirittura banale. Forse più interessante sapere che una delle versioni di punta può essere completata con modulo di navigazione, telecamera di retromarcia e perfino con sistema Park Assist. Oppure, che un’interfaccia USB con tanto di presa AUX-IN viene replicata anche in un vano separato della consolle centrale, utile per contenere uno smartphone. Perché i vani non sono mai troppi…

Sicurezza senza risparmi
Se la tecnologia applicata all’infotaitment fa faville, quella utilizzata per sviluppare i sistemi di sicurezza lascia addirittura di stucco. Proviamo soltanto a citarne qualcuno.
Il sistema Front Assist, sfruttando le rivelazioni di un radar, segnala al conducente la distanza troppo ravvicinata del veicolo che precede, prima inviandogli messaggi acustici e ottici e poi cominciando progressivamente a frenare, laddove questi non mostri reazioni. Ma se dall’interno dell’abitacolo si spinge il pedale del freno, la risposta sarà immediata perché il sistema ha già avvicinato le pastiglie dei freni e predisposto tutto affinché il veicolo si fermi nel minor spazio possibile.

La funzione di frenata di emergenza City, invece, attiva a velocità inferiori ai 30 km/h, frena in automatico quando il conducente non ha visto un ostacolo, in modo da ridurre l’impatto.

Molto utile (e soprattutto di serie) è pure il sistema che impedisce la collisione multipla. In pratica, se dopo un impatto percepisce l’inattività del conducente, decelera e quindi porta il veicolo a una velocità di 10 km/h.

Altre chicche (già viste, ma difficilmente su veicolo del segmento) sono il cruise control con limitatore di velocità, la regolazione automatica del veicolo che precede a una distanza impostata dal conducente, l’accensione automatica degli abbaglianti, il sistema che si accorge di uno scostamento del conducente dalla sua normale guida e, ritenendolo stanco, gli segnala di effettuare una pausa.

Timing e prezzi
Il nuovo Caddy arriverà nelle concessionarie tedesche già in primavera, mentre nella seconda metà dell’anno raggiungerà anche quelle del resto d’Europa, Italia compresa. Un’indicazione importante relativa al prezzo: quello di lancio in Germania partirà 14.785 euro per la versione di base a benzina. È importante segnalare che si tratta di un prezzo inferiore al prezzo di attacco del modello precedente.

Infine una curiosità. Esclusivamente al lancio è disponibile lo speciale modello Generation Four, basato sul Caddy Furgone arricchito di alcuni extra come paraurti, gusci degli specchietti retrovisori e listelli di protezione laterali verniciati. Inoltre, sono disponibili luci posteriori brunite, listelli battitacco in look acciaio e cerchi Bendigo in lega leggera da 16 pollici. Dedicato agli appassionati del marchio…

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