L’idea è quella del corriere in affitto. O del car-sharing applicato al trasporto merci, un “truck-sharing” insomma. Più precisamente: Cargopooling – come l’ha chiamata il suo inventore, Cristian Costantini – è una piattaforma che mette in connessione gli autotrasportatori con gli utenti che devono trasferire merci.
Ne dà notizia il Corriere della Sera, spiegando anche le modalità d’uso del sistema: basta digitare Cargopooling e inserire nel motore di ricerca partenza e destinazione. In tre minuti, dopo calcoli e geolocalizzazioni, Cargopooling confronta grandi e piccoli player del trasporto e trova l’offerta migliore per i clienti. Si possono così paragonare preventivi, fatture e chilometri in pochi secondi. Il vantaggio per gli autotrasportatori è che si verranno ad ottimizzare i viaggi e i carichi, con beneficio al fatturato e minori costi di gasolio e gomme. Mai più tratte con camion vuoti e conti in rosso, dunque: e, a parità di chilometri percorsi, viaggiare a pieno carico consentirà fino al raddoppio del guadagno.
Da tempo però esistono le borse carichi. Dove sta la differenza? «Nelle piattaforme di intermediazione non di rado il prezzo va al ribasso — spiega Costantini — con il rischio per il trasportatore di andare in perdita, ragion per cui cresce la tendenza a ridurre le pause fra guida e riposo e a trascurare la manutenzione del mezzo, oltre ad incrementare le infrazioni al Codice della strada. L’obiettivo di Cargopooling è invece quello di fornire a tante piccole e micro imprese di trasporto soluzioni informatiche innovative, capaci di rafforzare la loro competitività… senza compromettere la sicurezza altrui».