La stretta di mano tra MAN e DB Schenker, la divisione logistica del gruppo che ruota attorno alle Ferrovie Tedesche (DB), per avviare un progetto dedicato al platooning era stata ufficializzata a maggio, nel corso del Trasport Logistic di Monaco di Baveria. Adesso si sa qualcosa di più: si sa che inizierà nella primavera del 2018 prevedendo due o tre navettamenti quotidiani di veicoli tra i magazzini di Monaco e quelli di Norimberga di Schenker, che coinvolgerà anche l’Hochschule Fresenius, istituto universitario finalizzato a valutare l’impatto psicosociale sui conducenti dei veicoli chiamati a utilizzare una tecnologia inedita. Ma la cosa veramente nuova è che dietro questo progetto c’è anche il governo tedesco, che finanzierà l’operazione con più di due milioni di euro. È stato lo stesso Alexander Dobrindt, ministro federale dei trasporti e delle infrastrutture digitali, a giustificare la sovvenzione spiegando che «il progetto platooning serve a portare la tecnologia dal laboratorio alle strade. I camion utilizzati mantengono distanze sicure e comunicano tra loro. il traffico scorrerà in modo più fluido e sicuro, così come aumenterà sia la capacità delle strade sia il comfort per gli autisti. E così si allevierà lo stress per i conducenti e per l’ambiente». Il ministro ha anche ricordato che il governo sta portando avanti altri progetti innovativi di ricerca incentrati sulla guida autonoma e sul platooning con uno stanziamento complessivo di 100 milioni di euro.
I due milioni di euro per il progetto in questo caso saranno suddivisi tra i partner a seconda della competenze. DB Schenker coordinerà l’intero progetto, mentre MAN realizzerà i veicoli utilizzati nei test che saranno condotti in condizioni operative reali e quindi i veicoli saranno normalmente carichi.
Molto interessante è anche la parte della ricerca sulle reazioni degli autisti, che mirerà a comprendere in che modo questi affronteranno la relazione con la nuova tecnologia e in particolare come cambierà il loro lavoro, a quale tipo di formazione dovranno essere sottoposti e quindi quali conoscenze ulteriori dovranno avere rispetto alle attuali. Proprio per questo la prima fase del progetto inizierà anche prima della primavera 2018, ma servirà soprattutto per analizzare le condizioni di guida degli autisti nel traffico quotidiano e per addestrarli a gestire la nuova tecnologia.