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Incentivi all’acquisto di camion: il ministero chiarisce come leggere il termine «trattori stradali»

Qualche giorno fa il ministero aveva fugato molti dubbi rispetto agli incentivi concessi per rinnovare il parco veicolare delle imprese di autotrasporto. Ma paradossalmente ne aveva suscitato uno nuovo: quando si parla di incentivi ai trattori stradali, significa che le motrici non ne possono beneficiare? Oggi arriva la risposta

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A cosa ci si riferisce quando si parla di «trattori stradali»? Il dubbio emerge dalla lettura dell’ultima (ma sarebbe meglio dire “penultima”) circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rispetto agli incentivi per il rinnovo del parco veicolare delle aziende di autotrasporto. Perché, tra le righe, parlando di veicoli industriali ecosostenibili e per questo degni di incentivo, il ministero faceva espresso riferimento ai «trattori stradali». Al che, molti operatori del trasporto sono stati colti da un dubbio amletico: «ma questa espressione fa intendere che l’acquisto di una motrice non possa essere incentivato»?

Niente affatto, risponde oggi lo stesso ministero con la circolare 20398 del 17 novembre 2016. «Il termine “trattori stradali” che si rinviene nella citata circolare esplicativa – chiarisce il ministero – deve essere inteso in senso del tutto generico e non nella sua accezione tecnica». Da qui la conclusione: che siano trattori o motrici, in ogni caso l’acquisto di questi veicoli può beneficiare dell’incentivo, sempre che vengano soddisfatte le altre condizioni previste dalla normativa rispetto al peso (pari o superiore alle 11,5 ton), alla classe ecologica (euro VI) e alla contestuale radiazione di altro veicolo di pari massa, intestato allo stesso proprietario.

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