Per Renault Trucks la riduzione dei consumi di carburante è un imperativo con cui caratterizzare i propri veicoli. Ed è per questo che lo coltiva con costanza nel tempo. Nel 2009 realizzò a questo scopo un veicolo laboratorio, chiamato non a caso Optifuel Lab 1, che adottava molte soluzioni che poi hanno trovato posto nei camion che vanno per strada. Adesso – per la precisione al prossimo salone di Hannover – concede il bis con un Optifuel Lab 2, basato su un nuovo Renault Trucks T. Di cosa si tratta e in cosa raggiunge l’obiettivo di tagliare i consumi? La risposta viene fornita in maniera articolata, nel senso che sono state trovate soluzioni sotto quattro filoni di ricerca che riguardano rispettivamente: gestione energetica, aerodinamica, resistenza al rotolamento e aiuti alla guida.
Rispetto alla gestione energetica l’idea portante è quella di evitare di assorbire energia dal motore, se non è strettamente necessario. Di conseguenza sono stati potenziati elettricamente diversi elementi ausiliari, come l’aria condizionata, la pompa dell’acqua, quella del carburante e quella dello sterzo. Ma soprattutto sono state moltiplicate le fonti energetiche tramite l’inserimento sul veicolo di pannelli solari e un sistema di recupero dell’energia dai gas di scarico. In pratica, laddove l’autista richiede energia azionando un sistema, è un computer di bordo a valutare la fonte energetica più idonea da utilizzare. Ed è ovvio che tanto di più si usa energia solare o di recupero, tanto meno si farà ricorso a quella del motore, tanto meno gasolio sarà necessario per far funzionare il veicolo. Addirittura, rispetto all’aria condizionata, si è fatto in modo che siano i pannelli solari ad alimentarla e quindi a consentirne l’uso anche a veicolo fermo.
Ma non è tutto. Perché se è vero che si possono produrre energie alternative al gasolio, è anche vero che se ne può dissipare in ogni caso meno. Così, isolando la cabina speciali vetri realizzati proprio a questo scopo, si evita di fare entrare meno calore o meno freddo a seconda della stagioni. In più sul tetto è stato montato un deflettore regolabile, di modo che, quando il mezzo è fermo, il deflettore rimane aperto e scherma dal sole, mentre un aspiratore dell’aria, alimentato da un proprio pannello solare, rimuove l’aria calda all’interno della cabina. Quando il veicolo riparte, il deflettore si ripiega così da migliorare le prestazioni aerodinamiche del veicolo.
E qui già entriamo nel senso filone: quello aerodinamico. Infatti, il deflettore si piega verso il basso a velocità superiori a 50 km/h, in modo da creare una perfetta continuità tra trattore e rimorchio. Altri interventi sono stati apportati sulla forma curva del tetto, sui deflettori laterali di 70 centimetri nella parte posteriore e sulla carenatura laterale lungo il lato del rimorchio. Inoltre gli specchietti retrovisori sono stati sostituiti da telecamere integrate per limitare le aree di turbolenza.
Per sostenere il terzo filone, legato alla riduzione della resistenza al rotolamento dell’autoarticolato, si è adottato un sistema per adattare costantemente il livello d’olio nell’asse motore in base alle esigenze di lubrificazione e raffreddamento. Così, se il veicolo è sollecitato e necessita di coppia, il sistema aumenta la quantità di olio immessa nell’asse motore. Al contrario, se procede a velocità stabile e l’asse motore ha meno bisogno di lubrificazione, la quantità d’olio si riduce.
Gli pneumatici dell’Optifuel Lab 2, poi, sono prototipi studiati apposta da Michelin, allo scopo di contenere al massimo la resistenza al rotolamento.
Infine rispetto al quarto filone di indagine, quello legato agli ausili alla guida, l’Optifuel Lab 2 è equipaggiato con un limitatore di velocità adattivo che lavora tramite GPS e quindi adotta la velocità ottimale in base al contesto stradale, mentre il pedale dell’acceleratore offre più o meno resistenza a seconda delle necessità di accelerazione o decelerazione dell’autista. Se il sistema, ad esempio, rileva una rotonda in arrivo, o la fine di un tratto in salita, il pedale diventerà più duro e obbligherà l’autista a rallentare.
Galleria fotografica
Sul tetto del veicolo è stata montata una fila di pannelli fotovoltaici che producono energia che serve in particolare a far funzionare l’impianto dell’aria condizionata