È un mercato italiano bipolare quello dei veicoli industriali. Lo evidenzia il report periodico del Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, l’Associazione delle case automobilistiche estere, secondo cui le vendite dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate sono in crescita a ottobre del 12% rispetto allo stesso mese del 2017 (2.245 unità immatricolate contro 2.005). Un risultato che stabilizza la crescita a due cifre dei primi dieci mesi del 2018 (+11,7%), con 21.220 mezzi immatricolati contro i 18.990 del periodo gennaio-ottobre dello scorso anno.
Anche nel settore dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 ton si registra a ottobre un incremento del 9% sempre rispetto all’ottobre 2017 (1.815 unità immatricolate contro 1.665), mentre nei primi dieci mesi del 2018 l’incremento è del 12,7% rispetto allo stesso periodo 2017 (17.163 unità contro 15.233).
Totalmente opposta invece la situazione dei veicoli commerciali (autocarri con ptt fino a 3,5 ton). In questo settore già a settembre si era registrata una pesante flessione di circa il 22% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e questo trend negativo è confermato anche in ottobre. Le immatricolazioni dei commerciali sono state 17.313, con un calo del 15,8% rispetto alle 20.569 unità di ottobre 2017. I primi 10 mesi, quindi, segnano complessivamente 143.406 veicoli, con una diminuzione del 4,9% rispetto alle 150.720 immatricolazioni del periodo gennaio-ottobre 2017.
Il dato positivo di ottobre dei pesanti arriva dopo una serie di rilevazioni mensili incerte e in alcuni casi in calo: «Il sostegno agli investimenti del 2018 per il rinnovo del parco – sottolinea Franco Fenoglio, presidente della Sezione veicoli industriali di Unrae – ha dato respiro al mercato, ma deve diventare continuo e strutturale, in modo da rispondere a chi è in costante attesa degli strumenti necessari per poter soddisfare una domanda reale, schiacciata però tra scarsità di risorse e incertezza programmatica. Solo così potranno essere garantite le condizioni di efficienza e affidabilità necessarie ai nostri autotrasportatori per essere competitivi a livello continentale».
Sul peggioramento del mercato dei commerciali si è espresso invece Michele Crisci, presidente Unrae: «La previsione per l’anno in corso è in ribasso – ha spiegato – con una stima di 185.000 immatricolazioni, il 4,8% e oltre 9.000 unità in meno delle 194.267 con cui si è chiuso il 2017».
A fine giugno il parco circolante dei commerciali contava 3.795.000 mezzi, con una quota di veicoli ancora rispondenti alle Direttive di emissione ante-Euro 4 pari al 52,3%, cioè con più di 12 anni di anzianità, «una situazione – ha detto Crisci – inaccettabile».
L’unico canale a mantenere un saldo positivo rispetto al periodo gennaio-settembre 2017 è quello del noleggio (+4%, con 38.069 immatricolazioni e una quota di oltre il 30%), di cui +10% del breve termine e +3% del lungo termine. In calo gli acquisti delle famiglie (-7,5% per 27.032 unità) e delle società, che rappresentano quasi la metà delle vendite dell’intero comparto (-5,6% per 60.722 immatricolazioni). Dall’analisi per alimentazione, infine, si conferma il trend in discesa del diesel, che a ottobre segna un -4,2% con 116.535 mezzi (-1% rispetto allo scorso anno), anche se rimane il carburante più utilizzato (oltre il 92%). Incremento a doppia cifra per il metano (+13,3%) e per le ibride (+19,4%), che rappresentano rispettivamente il 2,5% e lo 0,3%.