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Prime immagini del nuovo Mercedes Atego, in vendita da giugno

Dopo l'Actros, l'Antos e l'Arocs adesso tocca al quarto veicolo Mercedes che reca la «A» nel nome. Sarà venduto da giugno con 7 diverse motorizzazioni euro 6, che promettono risparmi del 5% e intervalli di manutenzione più lunghi. L'ESP è di serie. L'automatizzato PowerShift 3 optional.

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Dopo l’Actros, l’Antos (per la distribuzione pesante), l’Arocs (per il cantiere) adesso è la volta dell’Atego, il veicolo destinato alla distribuzione leggera da 6,5 a 16 ton, che sarà mostrato in anteprima al Birmingham Motorshow e al Bauma di Monaco di Baviera, ma sarà venduto ufficialmente a partire dal prossimo giugno.
Il suo aspetto – diciamolo subito – con quel paraurti con le luci integrate (che potranno essere anche a LED), fornisce una forte impressione di deja vu, tanto è forte e riconoscibile il tratto tipico dell’intera offerta dei truck della Stella.
Non è casuale: Mercedes, infatti, ha orientato verso la totale coerenza e integrazione tutta la sua gamma di veicoli da trasporto. Prova ne sia che adesso tutti i veicoli portano un nome che inizia con la «A». Inoltre, sono praticamente figli di una medesima piattaforma, che poi, lavorando quanto più possibile sulla modularità dei componenti, riesce a sfornare veicoli estremamente segmentati.
Ma la flessibilità nell’offerta non è soltanto orizzontale, ma verticale, nel senso che interessa la gamma ma anche i singoli veicoli. Prova ne sia che il nuovo Atego, per ora mostrato dall’interno del regno delle matite, adotta una catena cinematica nuova, articolata su ben sette motorizzazioni, abbinabili con una ampia offerta di cambi, sia automatici che manuali. Più precisamente i motori comprendono quattro versioni del 4 cilindri BlueTec 6 OM 934, con cilindrata di 5.1 litri e potenze comprese tra i 115 kW (156 CV) e i 170 kW (231 CV), e tre versioni del 6 cilindri OM 936 da 7,7 l con potenze tra i 175 kW (238 CV) e i 220 kW (299 CV).
Tutti i motori tagliano il traguardo euro 6 grazie a un pacchetto articolato composto da Common Rail, sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddato e box dei gas di scarico, in cui sono stati integrati il sistema SCR ed il filtro antiparticolato chiuso.
Sul versante dei risparmi di costi, la casa parla di un taglio medio dei consumi del 5% e di intervalli di manutenzione più lunghi.
Particolarmente interessante anche l’offerta di trasmissioni, visto che tra i cambi automatizzati fa il suo esordio il PowerShift 3 a otto rapporti, anche se qui – contrariamente a quanto è stato fatto sulle altre gamme – l’offerta di serie si indirizza ancora sul cambio manuale a sei o nove rapporti con servoassistenza. Di serie, come tradizione Mercedes, c’è pure il controllo di stabilità (ESP) e, sempre in tema di sicurezza, un freno motore a due stadi particolarmente efficiente. Per chi non s’accontenta c’è (a richiesta) il retarder a magnete permanente esente da usura, una primizia per il segmento.

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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