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Scania, il design della serie S “suggerito” dagli autisti

Al Salone del Mobile di Milano Kristofer Hansén, responsabile del design di Scania, ha raccontato i retroscena della progettazione e dello sviluppo degli autocarri di nuova generazione della casa svedese. Dando il giusto riconoscimento anche ai conducenti

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«Ho lavorato per 10 anni sulla nuova serie S di Scania. Un impegno lungo e complesso, ma molto gratificante; e oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti». Kristofer Hansén, responsabile del design industriale e stilistico di Scania, commenta con orgoglio la sua ultima creazione in un incontro organizzato nell’ambito del Salone del Mobile di Milano da Form US with Love, prestigioso studio di design di Stoccolma.

L’ideatore della nuova generazione di veicoli Scania ha spiegato ai presenti le fasi del processo di creazione dei nuovi elementi dei camion provenienti dal Nord Europa. Operativamente il suo metodo è quello di un confronto continuo col suo team, attraverso una serie di incontri settimanali da cui far emergere e concretizzare il prototipo. Durante gli incontri i suoi collaboratori presentano e discutono con lui di idee, modelli e bozze del progetto, si tratti di un nuovo volante o di innovative forme aerodinamiche della cabina. «La mia idea di design è che tutto debba essere funzionale – chiarisce Hansén – La fase iniziale della progettazione mi piace molto proprio perché le idee si moltiplicano velocemente, anche se è un periodo stressante, in cui con tutta onestà non riposo bene». È in questo momento che si raccolgono concetti ed esperienze, che vengono poi concretizzate nelle prime bozze disegnate su carta. «Cerchiamo di trovare immagini e parole che ci possano guidare – sottolinea Hansen – e che costituiscano la base di discussione». Poi si arriva al punto in cui si ha qualcosa di concreto da realizzare. Vengono costruiti modelli digitali con il CAD (Computer Aided Design), «l’anello di congiunzione tra progettazione e modellazione». In questa fase vengono anche utilizzati visori per la realtà virtuale che aiutano a rappresentare visivamente meglio i particolari.
Dal mondo virtuale si passa quindi alla realtà modellando con l’argilla i vari nuovi “pezzi” (volante, leva dei comandi, ecc.): «L’argilla ci permette di lavorare con le mani come fossimo scultori – aggiunge il designer – Molta attenzione viene focalizzata sui dettagli, perché elementi più particolareggiati piacciono all’autista che sarà portato a trattarli con cura. I materiali con cui si lavora sono pregiati e passiamo ore e ore a scegliere il colore delle cuciture o dei singoli pezzi».
Importanza centrale hanno poi l’esperienza e i suggerimenti dei conducenti, che vengono coinvolti in tutte le fasi dello sviluppo.«Testiamo con loro ogni componente – conferma Hansén – e addirittura li progettiamo insieme, perché chi meglio dell’autista può capire cosa è utile e funzionale? In questo modo riusciamo a sviluppare ciò di cui hanno realmente bisogno». Nella progettazione degli esterni, per esempio, sono stati privilegiati gli aspetti connessi all’aerodinamica per andare incontro alla richiesta di ridurre il consumo di carburante. Tutti gli elementi strutturali e i componenti (come tergicristalli, specchi retrovisori e luci) sono stati migliorati per diminuire la resistenza e i consumi del 2% rispetto alla generazione precedente. L’ergonomia dunque si basa molto sulla conoscenza degli autisti e delle loro esigenze. Particolare attenzione è stata dedicata agli spazi, essenziali per la vita all’interno della cabina, più lunga di 5 centimetri e nella versione con tetto normale più alta di 10 centimetri. «Anche i modelli dotati di un tetto più alto offrono ora uno spazio maggiore rispetto ai precedenti. Si tratta di una differenza di circa 16 centimetri in altezza, particolarmente apprezzata da coloro che in questi veicoli lavorano e vivono».
Ma questi sono risultati ottenuti con un processo di confronto critico continuo: “Ovviamente bisogna scendere a compromessi, sia con le esigenze economiche che con quelle estetiche o di aerodinamicità del mezzo – ribadisce Hansén – C’è bisogno di molto tempo e di resistere, a volte, su certe scelte che magari sono difficili da far digerire a un primo impatto. Ci sono sempre discussioni e negoziazioni, insomma, ma questo è positivo, anzi decisivo nel produrre ciò che si desidera realmente. O almeno questa è l’idea di Scania».
«La nuova serie S è costituita da 2.700 elementi, fondamentali per l’aspetto del veicolo, ognuno dei quali progettato singolarmente – conclude Hansén – Alla fine il risultato ci ha reso orgogliosi e crediamo di avere reso più semplice la vita dell’autista: non è poco, no?».

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