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11 febbraio: nuovo tavolo governo-autotrasporto. Uggè furioso: «Ora pretendiamo fatti concreti»

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L’11 febbraio (alle 10.45) governo e associazioni dell’autotrasporto si torneranno nuovamente a incontrare. O meglio, dovrebbero tornarsi a incontrare, visto che i precedenti appuntamenti, fissati per 22 e il 29 gennaio, sono stati entrambi disdetti all’ultimo minuto. L’iniziativa è stata presa dal sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda, che si è richiamato – nel convocare l’incontro – alla volontà di dare «attuazione a quanto previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto tra Governo e Associazioni ed al fine di effettuare un’analisi delle principali problematiche inerenti all’autotrasporto relative alla continuità territoriale con la Sicilia e la Sardegna».
Ma a quanto sostiene il segretario dell’Aitras, Salvatore Bella, dietro all’iniziativa ci sarebbe anche l’interessamento di alcuni «esponenti politici siciliani che, sensibili ai problemi della loro terra, hanno sollecitato il Ministro Lupi e il Sottosegretario Girlanda ad affrontare in tempi brevi le criticità dell’autotrasporto siciliano».
Intanto nell’attesa dell’incontro il presidente diFAI-Conftrasporto, Paolo Uggè, ha dato fuoco alle polveri, per far capire che non intende assolutamente sottostare a una nuova riunione interlocutoria, ma verificare fatti e atti tangibili: «occorrerà che il Governo si presenti con delle risposte concrete che avviino il percorso definito nel protocollo di intesa», ha scritto nel suo tradizionale commento settimanale.
Ma queste parole non sono che un gustoso antipasto a un pasto terribilmente «pepato e piccante», in cui Uggè muove fendenti diretti contro chi si è assunto la responsabilità di fornire garanzie rispetto al fatto che, in tempi definiti, molte soluzioni avrebbero trovato attuazione (anche quelle magari irrisolvibili), senza avere perfetta cognizione di quanto prometteva. «Chi fa insorgere aspettative e ha delle responsabilità di governo – tuona Uggè – se non è un cialtrone, ha il dovere di spiegare sempre quella che è la realtà dei fatti e ciò che si può risolvere». 

E poi ancora: «Se qualche rappresentante del Governo, per conquistare dei facili consensi, ha fornito delle garanzie, e noi sappiamo che lo ha fatto, ora deve trovare delle soluzioni. Sarebbe più corretto che coloro che non hanno competenza e sono delegati ad  incarichi in altri settori non forniscano garanzie su cose che non conoscono. Chi si comporta in questo modo è solo un demagogo, oltre che scorretto nei confronti di chi è realmente delegato a gestirle».
Ma per non ingenerare dubbi il presidente di FAI dice chiaramente che sta parlando di «un Sottosegretario che ha sottoscritto impegni che non si possono risolvere nel modo da Lui garantito». Un «indegno rappresentante del Governo» che ha approfittato della mancata conoscenza da parte delle associazioni di categoria delle procedure, ma – «punge» Uggè – «anche chi non conosce le procedure  ha il diritto di pretendere il rispetto di quanto gli è stato promesso». 
«Chi non rispetta gli impegni sottoscritti – conclude Uggè – è un “ominicchio”».

Insomma, sarà chiaro, che il clima dell’incontro dell’11 febbraio non sarà propriamente quello di un thè per signore attempate. Sempre che non si rinvii…

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