Quante imprese di autotrasporto ci sono in Italia? Rispondere a questa domanda al momento attuale potrebbe non essere facilissimo. Almeno se, come fonte per la risposta, si utilizza l’Albo degli autotrasportatori. Per il semplice motivo che è in corso un’operazione di pulizia radicale che, già nel corso di un convegno al Transpotec di Verona la presidente dell’Albo stesso, Maria Teresa Di Matteo, anticipava che avrebbe interessato oltre 20.000 aziende. D’altra parte parliamo di un’operazione partita da tempo e che finora aveva rimosso soltanto la superficie. Il problema è che non sempre esistono gli elementi per poter effettuare la cancellazione in maniera automatica. Spesso, bisogna effettuare un’attività istruttoria, magari incrociando i dati e comunque avendo un riscontro delle stesse imprese. Ed ecco perché proprio in questi giorni sul sito dell’Albo sono comparsi quattro avvisi che riguardano altrettanti procedimenti relativi a diverse forme di irregolarità. Vediamo quali e quanti sono:
1) 2.792 imprese risultano morose in maniera cronica, nel senso che, malgrado avvisate e messe in mora, non hanno pagato la quota per il periodo che va dal 2012 al 2018;
2) 12.130 imprese non possiedono un veicolo per il trasporto merci. In qualche caso la lacuna si è maturata negli ultimi due anni, in altri dura da decenni. Il Comitato Centrale presume che tali aziende non esistano più, abbiano interrotto l’attività e quindi propone di cancellarne in fretta;
3) 6.343 imprese hanno presentato domanda di iscrizione però poi di fatto sono rimaste in questa condizione provvisoria, senza fornire la dimostrazione del possesso dei requisiti richiesti dalla normativa. Perché l’abbiano fatto è difficile capirlo, ma anche qui parliamo di una condizione di stand by in essere da quarant’anni;
4) 1.309 imprese si trovano in una condizione di sospensione dall’iscrizione da un periodo superiore ai due anni o perché lo hanno volutamente richiesto o perché magari sono state colpite da un provvedimento in tal senso.
Facendo le somme quindi ci sono 22.574 imprese dalle quali il Comitato Centrale dell’Albo attende risposta. Nel senso cioè che se qualche azienda scorrendo questi elenchi dovesse trovare il suo nome e ha motivi per credere che sia stato inserito per errore dovrà dimostrarlo inviando comunicazione agli Uffici provinciali della Motorizzazione in cui l’impresa ha sede. Perché poi, di fatto, a operare la cancellazione saranno questi uffici e non l’organo che provvede alla verifica della regolarità delle imprese stesse. Una contorsione amministrativo-burocratica che forse andrebbe sciolta.
Anche perché tutto lascia presumere che, cancellate queste più di 22.000 imprese in stato di evidente irregolarità, ce ne sono molte (magari altrettante) apparentemente regolari, ma nei fatti prive di un qualche requisito. Ed ecco perché, soltanto dopo aver terminato anche quest’ultimo step, sarà possibile rispondere alla domanda: ma quante aziende di autotrasporto ci sono in Italia?