Qual è l’aggettivo più appropriato per identificare uno svizzero? «Preciso», ovviamente. Risposta confermata anche rispetto alla galleria di base del Ceneri, che di fatto completa il tracciato della ferrovia transalpina inaugurata con il tunnel di base del San Gottardo aperto il 1° giugno 2016. Ebbene, già oggi gli svizzeri annunciano con assoluta precisione che tra un anno esatto, il 4 settembre 2020, con tanto di cerimonia inaugurale, taglieranno il nastro della nuova galleria che apporterà due vantaggi considerevoli: incrementerà il traffico merci ferroviario in termini di volumi e capacità; taglierà drasticamente i tempi di percorrenza tra nord e sud, in quanto tutto il traffico ferroviario potrà transitare attraverso le tre gallerie di base del Lötschberg, del San Gottardo e del Ceneri senza più ricorrere a locomotive aggiuntive.
Intanto dalla società Alptransit Gotthard informano che tutto procede secondo programma e che presto, una volta terminata la fase di vera e propria costruzione e installazione delle componenti infrastrutturali, partirà quella dedicata ai test necessari a verificare che tutto funzioni e che la sicurezza sia garantita in tutti gli aspetti. Ma fatto ancora più interessante è che sempre nel 2020 saranno ultimati i lavori per completare il corridoio dotato di un’altezza sufficiente per permettere il transito su rotaia lungo l’asse del Gottardo di semirimorchi con un’altezza di di 4 metri.
Se il 4 settembre 2020 si taglierà il nastro, il giorno precedente a Locarno saranno invitati tutti i ministri dei trasporti europei, in quanto l’inaugurazione della galleria, oltre a essere un evento per la Svizzera, rappresenta una tappa decisiva per la realizzazione del corridoio per il trasporto merci Rotterdam-Genova. Da questo punto di vista è però necessario che anche gli altri paesi coinvolti procedano con la stessa velocità. E se l’Italia procede al ritmo previsto, qualche problema lo registra la Germania, in particolare relativamente al collo di bottiglia che si crea nella valle del Reno, tra Karlsruhe e Basilea, a causa del traffico intenso. Proprio per sopperire a tale difficoltà e per cercare di fluidificare i viaggi, la Germania nello scorso maggio ha preso l’impegno di aumentare la capacità di traffico portando gli attuali 175 treni merci a 225.
La Svizzera dal canto suo pensa di contenere i prezzi delle tratte, di riconoscere degli sconti ai treni merci lunghi in grado di generare una maggiore capacità e di conservare i contributi al combinato per le aziende di trasporto anche dopo il 2023. Ma su quest’ultimo punto la dicussione è ancora aperta.