Se il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, parlando alla Convention di Confartigianato Trasporti era stato un po’ generico sulle accise, molto più concreto è stato invece il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, rispondendo a un’interrogazione al riguardo in Commissione Finanze della Camera, dove ha spiegato che tecnicamente le aliquote sulle accise dei carburanti potrebbero essere ridotte a patto che quelle così rideterminate fossero in ogni caso superiori alle aliquote minime unionali indicate nella direttiva 2003/96/CE.
Ma soprattutto, il pentastellato Villarosa ha chiarito che esiste un decreto legge (il n.91/2014, convertito, con modificazioni, con legge n. 116/2014) in cui è già stato previsto, allo scopo di coprire gli oneri derivanti da quegli interventi finalizzati a finanziare il meccanismo di aiuto alla crescita economica (ACE), un aumento delle accise sui carburanti che dovrebbe partire dal 1° gennaio 2019 ed essere formalizzato tramite un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli da adottare entro il 30 novembre 2018.
Lo scopo di questo provvedimento sarebbe quello di far entrare nelle casse dello Stato 140,7 milioni di euro nel 2019, 146,4 milioni di euro nel 2020 e 148,3 milioni di euro a decorrere dal 2021.
E quindi – ha concluso il sottosegretario – «sulla base della descritta previsione normativa, occorrerà procedere all’emanazione di una determinazione direttoriale che rimoduli in aumento le aliquote di accisa sui menzionati prodotti». Tradotto: un aumento delle accise non ve lo toglie nessuno.