Mobility engineering in inglese, “ingegnere della mobilità” in italiano. È il nuovo corso di laurea magistrale (#LMMobilityEngineering), presentato oggi al Politecnico di Milano dal Rettore dell’Ateneo, Ferruccio Resta, dal docente di mobility, infrastructures & services, Renato Mazzoncini, e dal Coordinatore della commissione per la progettazione della laurea magistrale, Dario Zaninelli.
La nuova laurea risponde alle richieste di innovazione provenienti dalle imprese e alla necessità di potenziamento di settori strategici per lo sviluppo economico. Si tratta infatti di un percorso formativo unico nel suo genere per una figura professionale che attualmente non esiste nel mondo del lavoro. I professionisti impiegati oggi nel settore trasporti sono infatti ingegneri con elevato livello di anzianità che provengono sì da una formazione specialistica (ingegneria meccanica o elettrica), ma hanno completato e affinato le loro competenze nel corso dell’esperienza lavorativa, maturando una visione del settore che invece il neolaureato in mobility engineering governerà da subito.
L’ingegnere della mobilità, in altre parole, sarà uno specialista della mobilità a 360°: saprà affrontare il tema a più livelli, partendo dalle infrastrutture terrestri (strada e rotaia) e dai sistemi regolatori e di sicurezza per passare all’erogazione di servizi di mobilità e agli scenari futuri di innovazione. La nuova figura professionale avrà una solida preparazione ingegneristica e metodologica, una formazione fortemente interdisciplinare e una visione di sistema strategica, particolarmente improntata al tema della sicurezza (incolumità delle persone; sicurezza nella costruzione, manutenzione e gestione dei sistemi di trasporto; sicurezza ambientale; protezione dei dati e dei sistemi di controllo per la mobilità).
Il laureato potrà coprire posti qualificati in diversi tipi di organizzazioni: operatori di trasporto anche multinazionali, amministrazioni pubbliche e regolatori a livello nazionale ed europeo, imprese produttrici di materiale rotabile e tecnologie a supporto.
Il nuovo corso, attivo dall’anno accademico 2019/2020 e in lingua inglese, verrà erogato dal Politecnico di Milano, insieme ad altri 13 enti e industrie leader del settore, che hanno collaborato con l’Ateneo per definire il programma di studi e creare un percorso didattico. Già nell’anno accademico in corso è stato attivato un progetto pilota per studenti di ingegneria elettrica, meccanica e gestionale ai quali sono stati offerti i contenuti del nuovo corso di laurea magistrale e i primi progetti industriali individuati con le aziende coinvolte.
Un ruolo centrale nella nascita del nuovo Corso di Laurea Magistrale in Mobility Engineering è ricoperto dai 13 enti e industrie leader del settore che hanno collaborato con l’Ateneo per definire il programma di studi, tra queste Brebemi e Italscania oltre ad Alstom Italia, Ansaldo STS, ATM, Brescia Mobilità, EvoBUS Italia, Gruppo FS Italiane, Hitachi Rail, Lucchini RS, Mermec, Metra, Trenord.
Queste realtà sosterranno le attività didattiche anche con interventi seminariali, ospitando visite tecniche, proponendo tesi in azienda, offrendo stage ai laureati e mettendo a disposizione borse di studio.
Tra i progetti più interessanti e innovativi che saranno oggetto del corso di studio c’è anche il “CAL-A35 eHighway”, la prima autostrada elettrificata in Italia e una delle prime in Europa per la mobilità delle merci, sviluppato dal concessionario dell’A35 Brebemi,insieme a Scania e Siemens. Il percorso sarà dotato, in entrambe le direzioni, di una linea elettrica sospesa che consentirà l’alimentazione degli autocarri Scania in circolazione.
«Città sempre più smart, vettori innovativi, collegamenti nazionali e internazionali sempre più complessi, problemi di sicurezza e impatto ambientale sono solo alcune delle criticità a cui gli esperti di mobilità sono chiamati a rispondere – ha commentato il rettore dell’Ateneo, Ferruccio Resta – Un settore che richiede oggi di essere governato da figure professionali che sappiano unire competenze tecnico/ingegneristiche/gestionali a un approccio attento alle nuove opportunità tecnologiche».
«Lo sviluppo della prima autostrada elettrificata in Italia, una delle prime in Europa, è un esempio di grande eccellenza sul fronte dell’innovazione: il fatto che questo progetto diventi oggetto di studio nel nuovo corso di laurea del politecnico è per noi un motivo di grande orgoglio» ha evidenziato Franco Fenoglio, presidente e AD di Italscania.