Provoca più incidenti scrivere un sms mentre si guida, che mettersi al volante dopo aver esagerato nel bere. È questa la conclusione a cui è giunto il Cohen Children’s Medical Center di New York. In Italia, in mancanza di dati statistici, ci pensa l’ASAPS a lanciare una campagna di sensibilizzazione – dal titolo «Un messaggio a volte accorcia la vita» – definendo l’uso del cellulare alla guida (comprensivo anche dell’invio di messaggi) una sorta di «sbornia del terzo millennio» o piuttosto una forma di «ebbrezza tecnologica», in grado di diventare maggiormente pericolosa di quella (ben più antica) conseguente all’ingestione di alcol.
Lo studio del Centro di New York ha provato che mandare un sms mentre ci si trova al volante provoca ogni anno negli Usa la morte di oltre 3 mila ragazzi e il ferimento di oltre 300 mila, quando le vittime per guida in stato di ebbrezza sono 2.700 e i feriti 282.000.
Ma d’altra parte, come rivelava una ricerca di qualche tempo fa, condotta sui veicoli di grossa cilindrata, gli SMS aumentano di 23 volte il rischio di incidenti.
Ancora più scientifica la ricerca – sempre made in Usa – che ha calcolato che chi invia un SMS alla guida distoglie gli occhi dalla strada per circa 4,6 secondi e questo, a una velocità media di50 kml’ora, significa percorrere la lunghezza di un campo da calcio a occhi bendati.
È chiaro, citando queste ricerche, che negli Usa il fenomeno si studia, ma anche in Italia è già drammaticamente presente. E tutto ciò ha indotto l’ASAPS a lanciare (con il patrocinio delle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni) la campagna di sensibilizzazione che sarà presentata a Forlì durante la Settimana del Buon Vivere, in occasione del convegno “Usa e non Abusa. I corretti stili di vita come ponte verso la libertà dagli abusi” che si terrà il 4 ottobre alle ore 10 nel salone comunale.