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Anche l’Italia indossa il gilet giallo

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«Oggi Champs Elysee, la prossima a Roma. Facciamo partire la protesta dei gilet gialli in Italia. Non paghiamo più le autostrade se i pedaggi non scendono di prezzo e se a gestirle rimane Autostrade spa».

È questo l’incipit della pagina Facebook del ‘Coordinamento italiano gilet gialli Italia’, nato nella comunità virtuale proprio questi giorni in continuazione della protesta francese.

Diversi sono i punti contro cui si sta muovendo e battendo il movimento italiano, tra cui la direttiva Bolkestein al caro-diesel imposto dal premier Macron, la tassazione troppo elevata per le imprese, la revoca della concessione a Autostrade e, infine, la riduzione dei pedaggi «Oltre al carburante noi in Italia abbiamo anche i pedaggi autostradali più cari d’Europa e in più Autostrade fa scarsissima manutenzione e poi succedono le disgrazie come quelle di Genova. Facciamo partire la prima protesta dei gilet gialli in Italia. Non paghiamo più le autostrade se i pedaggi non scendono di prezzo e se a gestirle rimane Autostrade spa».

Giancarlo Nardozzi, presidente nazionale del Goia (gruppo organizzato indipendente ambulanti di Torino), è il primo ad aderire al coordinamento: «Ho aderito a questo coordinamento per aiutare a superare le difficoltà della categoria e per cercare di apporre dei cambiamenti anche protestando sempre in forma civile e legale a sostegno di questo governo ormai circondato da tutti []. Il coordinamento è rivolto a tutte le categorie e ci aspettiamo che associazioni e anche politici di buoni principi aderiscano all’iniziativa per far si che la voce del popolo prevalga su quella degli speculatori». Nardozzi continua poi dicendo che, al momento, non è stata fissata una data precisa per la mobilitazione, in quanto prima si attende se passerà o meno la legge sul bilancio; ribadisce, inoltre, che la protesta non è contro il governo, ma contro l’Europa: «Non siamo contro il governo, che abbiamo sostenuto, ma contro l’Europa. Da qui la nascita del coordinamento nazionale gilet gialli che prende spunto dalla rivolta francese e che nel caso saremo pronti a indossare (i gilet gialli, ndr) e seguire i nostri capi di governo anche fino a Bruxelles». 

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