”Iniziato alla Camera l’iter per la riforma del Codice della Strada del 1959. Obiettivi del Governo: più’ sicurezza, sanzioni severe per chi guida sotto effetto di alcool e droghe, meno incidenti, aggiornamento delle norme, semplificazione burocrazia e tutela di pedoni e ciclisti”.
Lo annuncia il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti con delega alla sicurezza stradale, Erasmo D’Angelis, che in Commissione Trasporti alla Camera ha seguito l’inizio dell’iter. ”Passeremo dal testo vigente, di difficile lettura anche per gli addetti ai lavori con 230 articoli, norme tecniche, prescrizioni e disposizioni in larghissima parte da aggiornare anche nella terminologia come ad esempio ‘velocipede’, ad un Codice molto più snello, chiaro e leggibile con 70-80 articoli”. In pratica in pochi articoli saranno dettate le regole di comportamento, mentre le disposizioni tecniche sulle caratteristiche dei veicoli e tutti gli adeguamenti alle disposizioni europee e allo sviluppo tecnologico troveranno spazio in uno specifico regolamento, in modo che eventualmente potrà essere modificato in modo più celere e semplice.
De Angelis ha anche aggiunto che il nuovo codice risponderà alle esigenze di mobilità nuova degli italiani e che, considerato che l’Italia è tra i Paesi piû multati del mondo e il più multato in Europa con 78.5 milioni di multe l’anno (la Germania, che è seconda, si ferma a 23 milioni) il nuovo Codice dovrà garantire una maggiore responsabilizzazione di chi guida, anche con l’istituzione del patentino a punti per i minorenni e con multe severissime per chi guida in stato di ebbrezza.
Inoltre sarà resa operativa, ha detto D’Angelis, la norma che prevede che il 50% dei proventi derivanti dalle multe sia investito per la sicurezza stradale.
Arriva in Parlamento il testo di riforma del codice della strada
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