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Aumentano i presidi Tuvia nel Caucaso: adesso è la volta della Georgia

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Va dove ti porta la crescita spinta dalle risorse energetiche. Sembra questa la linea su cui Tuvia sta basando la propria espansione. Una linea che indica con sempre più forza le regioni caucasiche. Tant’è che dopo la filiale dell’Azerbaijan (Baku), quelle del Kazakhstan (Almaty, Uralsk, Aktau e Atyrau) e quella del Turkmenistan (Ashgabat), stavolta a ospitare un ulteriore avamposto della società milanese guidata da Marco Oriolo è la Georgia, e più precisamente Tbilisi, funzionale proprio per presidiare la filiera legata al comparto energetico che hanno fatto accorrere in questi territori i principali operatori italiani e internazionali.
E per comprendere cosa significhi disporre di risorse energetiche, basti dare uno sguardo ai fondamentali della Georgia, che negli ultimi due anni cresce mediamente del 5,5%, grazie soprattutto ai crescenti scambi commerciali aumentati del 28% in import e del 50% in export.
A dirigere la nuova filiale georgiana sarà Gianluca Fatone, che ha già alle spalle un’analoga esperienza acquisita nella filiale dell’Azerbaijan.
A dispetto della crisi, Tuvia ha visto crescere il proprio fatturato negli ultimi due anni del 36%, grazie in particolare a una strategia di espansione orizzontale, che ha portato ad aprire 27 sedi nel mondo, ma anche a un ampliamento della gamma di servizi offerti, ricercando una progressiva integrazione nella filiera verticale della logistica, con mezzi di proprietà e società specializzate per il packaging e la progettazione ingegneristica.
Ma il 2013 è appena iniziato: nel corso dell’anno Tuvia ha in programma di aprire altre filiali  in Tajikistan, Iraq e Mozambico.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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