Un’occasione persa. Per l’eurodeputata dem Isabella De Monte, la mancata approvazione delle proposte della commissione Trasporti da parte del Parlamento europeo con rinvio alla Commissione europea dell’intero Pacchetto stradale non c’è altro modo per descrivere quanto accaduto a Strasburgo negli scorsi giorni. Perché, contrariamente a quanto sostengono i rappresentanti dei sindacati dei dipendenti, i contenuti del Pacchetto stradale così come licenziati dalla commissione Trasporti (di cui peraltro fa parte), «difendevano davvero gli interessi delle imprese e dei lavoratori dell’autotrasporto italiano». Adesso, invece, «si disfa tutto e si ricomincia daccapo: è un grave errore e mi batterò per rimediare, lottando contro quanti hanno interesse a mantenere il far west, a scapito dell’Italia». «C’è davvero chi lavora contro la possibilità di cambiare una situazione di totale deregulation».
Secondo De Monte, che è relatrice ombra dei due dossier sui tempi di guida e di riposo degli autisti e sul tachigrafo digitale contenuti all’interno del Pacchetto stradale, il testo approvato in commissione, «rappresentava un importante freno al cabotaggio e quindi al dumping sociale, prevedeva condizioni migliori per gli autisti, la garanzia del ritorno a casa entro la terza settimana, l’anticipazione dell’attivazione del tachigrafo intelligente per controlli molto più efficaci, lo stop al riposo nelle aree non attrezzatecome avviene oggi». E invece adesso bisogna ricominciare tutto daccapo. Ma «non molleremo», conclude l’eurodeputata.