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Brennero: 205 milioni di incentivi per passare da strada a rotaia. Uggè: «L’Austria rimuova anche i divieti»

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Mentre dal mare giungono preoccupanti segnali di incremento delle tariffe per i traghetti già dal prossimo gennaio, sulle ferrovie giungono voci opposte. Parliamo peraltro di una tratta altamente critica, vale a dire quella relativa al Brennero per la quale l’Austria, dietro autorizzazione della Commissione europea, ha messo sul piatto 205,2 milioni di euro per il 2020-2022, allo scopo di rendere meno oneroso l’abbandono della strada a favore del treno e per consentire quindi il trasporto di camion su rotaia attraverso vagoni ribassati. Parliamo di quello che in genere viene detto “trasporto accompagnato” e che quindi di per sé viene giudicato più costoso di altre modalità intermodali e che in questo modo viene contenuto. È questo anche il motivo per cui l‘Antitrust europeo, chiamato in causa, ha giudicato la misura «necessaria e proporzionata», di impatto benefico per l’ambiente e «in linea con gli obiettivi della politica Ue su trasporti e aiuti di Stato». 
In pratica la misura consente di L’incentivo è previsto per le compagnie ferroviarie, ma di fatto determina una diminuzione dei costi per le aziende di logistica.

Per Conftrasporto-Confcommercio è tendenzialmente una strada giusta, anche se, puntualizza il vicepresidente Paolo Uggè «forse esiste una dimenticanza importante, un ‘dettaglio’ legato a due fattori: la capacità della rete austriaca a sopportare un incremento di traffico e la sospensione obbligatoria delle misure di filtraggio che l’Austria vuole continuare ad applicare ai Tir in transito». 

Per Uggè, cioè, il problema non è legato ai costiPossibile che in Commissione europea non vi sia qualcuno che abbia compreso come non è certo una questione di costo la situazione di ingolfamento che si determina sulle strade?»), ma deriva essenzialmente dalla dimensione delle infrastrutture: «Non ho mai visto far entrare in una bottiglia di un litro l’equivalente di quanto contenuto in una botte da cento litri». Ecco perché, secondo il vicepresidente di Conftrasporto è necessario che il «governo austriaco trovi, d’intesa con l’Italia e la Germania, una soluzione condivisa, e non cerchi di trovare scappatoie pensando di poter continuare con la politica degli ostacoli. Senza una valida intesa a difesa degli interessi nazionali il governo italiano attui rapidamente le dovute misure nel momento in cui accerterà l’impossibilità pratica di trasferire dalla gomma alla ferrovia l’enorme volume di merce che attraversa il territorio austriaco».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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