Quando si dice il destino… Gloria Duranti, una donna di 31 anni, di Brescia, avvocato di professione, era partita dalla Lombardia diretta in Puglia. In macchina con lei, i suoi genitori e il marito. Ma lungo la A14, poco prima del casello Val Vibrata, accade l’imprevedibile. Dalla parte opposta della carreggiata sta viaggiando un camion con targa tedesca, ma l’autista, seppure residente in Germania è italiano. Sta rallentando anche perché ha intenzione di fermarsi nella vicina area di servizio, quando all’improvviso gettando l’occhio sullo specchietto retrovisore vede uno pneumatico che “perde contatto” con il veicolo e comincia a rotolare autonomamente, rimbalza, oltrepassa il guard rail e poi, come il destino aveva deciso, va a finire proprio sul tetto dell’auto in viaggiava Gloria Duranti. L’impatto è fortissimo: lo pneumatico sfonda il tetto dell’auto proprio dalla parte in cui era seduta la donna, che viaggiava sul sedile posteriore insieme al marito e colpisce anche la madre che le stava davanti e che viene trasportata in elicottero all’ospedale di Teramo.
L’autista, appena sceso dal camion, capisce in fretta che quello ruota “volante” aveva creato problemi seri ed è lui stesso a chiamare soccorsi. Ma non serve a nulla: Gloria, che peraltro era in attesa di un bambino, muore praticamente sul colpo. A quel punto la denuncia per l’autista procede d’obbligo. Le imputazioni per lui parlano di omicidio colposo e lesioni grave colpose. Secondo le prime ricostruzioni il distacco dello pneumatico sarebbe avvenuto per la rottura dei bulloni. Si attendono però accertamenti più dettagliati da parte degli inquirenti.